È partito dal Centro Tommasoli, in Borgo Venezia, il viaggio di Generazione Verona attraverso i quartieri della città. Gli appuntamenti, che si ripeteranno in tutte le circoscrizioni, saranno occasione di confronto con i cittadini su diverse problematiche con l’obiettivo di portare idee e progetti per le elezioni comunali del 2022.
Oltre al progetto per la Nuova Stazione di Porta Vescovo e il Parco Est, spazio alla Smart City per rivalorizzare i quartieri che, nell’idea di Venturi, devono diventare dei poli attrattivi e stretta sul Filobus, il tutto per costruire un progetto per le prossime elezioni comunali.
Di seguito gli argomenti trattati da Fabio Venturi, fondatore e anima di Generazione Verona
Nuova Stazione di Porta Vescovo: nel progetto di Generazione Verona deve diventare la stazione dell’Università, per ridare vita al quartiere di Veronetta, distribuendo il traffico passeggeri tra questa stazione e Porta Nuova.
Progetto Parco Est: l’idea del Central Park è bella, ma Fabio Venturi crede sia il caso di puntare su spazi che già esistono, come il Parco dell’Adige Sud che potrebbe partire da Galtarossa fino a Ca’ del Bue, ma servono strutture che portino i veronesi a vivere quegli spazi.
Borgo Venezia Smart City: la tecnologia al servizio dei cittadini per rendere i quartieri sempre più vivibili, un progetto che deve partire dai quartieri e poi giungere in centro città.
Quartieri: non solo colate di asfalto e sistemazione delle strisce pedonali, ma un progetto di riqualificazione più ampio che preveda sgravi per chi vuole investire per rimodernare vari immobili.
Filobus: Venturi non nega di aver sostenuto con la precedente amministrazione Tosi il progetto del filobus, ma adesso serve uno sguardo oggettivo per capire se questo investimento serva davvero o no alla città.
Elezioni comunali 2022: Generazione Verona vuole presentarsi alle prossime sfide elettorali insieme ad altre liste civiche, con cui condividere idee e progetti concreti. Venturi accusa l’amministrazione Sboarina di fare poco per la città e di discutere di opere inutili, lasciando da parte i veri problemi.