di Enrico Brigi
Davanti ad un Bentegodi gremito come nelle migliori occasioni – oltre 24.000 i presenti – il Verona saluta la serie A battendo per due reti ad una nientemeno che i campioni d’Italia della Juventus. La partita sulla carta non aveva nulla di dire. Da una parte i gialloblù- già matematicamente retrocessi- e dall’altra i bianconeri, freschi di quinto tricolore consecutivo già in cassaforte e con la testa rivolta alla prossima finale di Coppa Italia. Ciò nonostante le due compagini hanno dato vita ad un incontro emozionante e combattuto, che alla fine ha visto prevalere, contro ogni pronostico ma in maniera assolutamente meritata, gli uomini dì Delneri, grazie alle reti di Toni – abile a trasformare un rigore con un audace “cucchiaio ” – e Viviani. La formazione di Allegri è scesa in campo al Bentegodi ampiamente rimaneggiata tra infortuni, squalifiche e scelte dettate dal solito turnover, tuttavia, l’undici schierato dal tecnico campione d’Italia- visti i nomi presenti- rappresentava formazione di assoluta qualità. La serata è vissuta all’insegna di Luca Toni che in settimana aveva annunciato il suo addio al calcio giocato. Il capitano gialloblù ha chiuso la sua lunga e pluridecorata carriera con un gol su rigore ricevendo al momento dell’uscita dal terreno di gioco – Delneri lo ha richiamato in panchina qualche minuto prima del triplice fischio finale – una standing ovation da brividi. Al termine del match il campione gialloblù ha, poi, salutato tutti con un emozionante giro di campo al termine del quale non ha saputo trattenere le lacrime. Il successo “effimero ” – anche se pur sempre di valore – ottenuto contro i bianconeri alimenta ancora di più i rimpianti per una stagione gettata letteralmente alle ortiche, per quello che doveva essere e che invece non è stato. Rimangono, se vogliamo, anche molti interrogativi, destinati a rimanere senza risposta, sul perché la squadra non abbia saputo mettere la stessa determinazione in altre partite- vedi Carpi e Frosinone ad esempio – dove il risultato contava veramente. Su questi argomenti le malelingue si sprecano anche se diventa oramai inutile andare a scovarne le cause. L’importante è conoscere il prima possibile se nei programmi futuri della società di Via Belgio rientra la reale e concreta intenzione di tentare l’immediata risalita in serie A, indipendentemente dall’annosa questione del fin troppo chiaccherato paracadute. Il pubblico del Bentegodi- anche ieri sera encomiabile- merita di diritto il miglior palcoscenico.