LETTERE ALLA REDAZIONE
FILIPPO GRIGOLINI – Popolo della Famiglia: «Diamo una speranza a Charlie, ridiamo un’anima all’Europa».
Di seguito pubblichiamo integralmente la lettera aperta di Filippo Grigolini, Presidente del Popolo della Famiglia di Verona, con la quale intende sensibilizzare il neo Sindaco sulla difficile condizione in cui versa il piccolo Charlie Gard.
“Pregiatissimo Sindaco Avv. Federico Sboarina,
ci rivolgiamo a Lei in virtù di quanto espresso in questi mesi rispetto alla Sua sensibilità verso la sacralità della vita in ogni momento.
Pochi giorni fa la Corte Europea per i Diritti Umani ha respinto il ricorso dei genitori del piccolo Charlie Gard, autorizzando i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra a interrompere il supporto vitale del bambino.
Charlie è affetto dalla nascita da una grave malattia genetica, la sindrome da deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dell’apparato muscolare, e necessita di alimentazione e respirazione artificiali. I genitori di Charlie hanno raccolto i fondi sufficienti per portarlo negli Stati Uniti d’America dove esiste una terapia sperimentale potenzialmente in grado di mantenerlo in vita, ma i medici inglesi si sono opposti e hanno ottenuto dalla magistratura l’autorizzazione a interromperne l’idratazione e la ventilazione.
La Corte Europea, emanazione del Consiglio d’Europa per garantire il rispetto della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, in modo stupefacente ha dato ragione ai medici inglesi, in palese violazione dei seguenti articoli della citata Convenzione Europea: art. 2 diritto alla vita, art. 5 diritto alla libertà, art. 6 diritto a un giusto processo, art. 8 diritto al rispetto della vita privata e familiare. Nel caso di Charlie non si può parlare di accanimento terapeutico: l’idratazione e la ventilazione non sono terapie, ma cure che si garantiscono a chiunque, anche solo anziano, diversamente abile, o non portatore di patologie; inoltre il piccolo Charlie non è in fin di vita, con l’idratazione e la ventilazione può vivere, seppure in una situazione difficile.
Non sappiamo se nel momento in cui leggerá questa lettera il piccolo Charlie sia ancora vivo ma Le chiediamo comunque di prodigarsi in suo favore, conferendo con delibera urgente, in via straordinaria, la cittadinanza onoraria a Charlie e ai suoi genitori, e di perorare la causa presso la Presidenza della Repubblica affinché venga loro concessa la cittadinanza italiana, possano recarsi in Italia, porre Charlie sotto le cure del Sistema Sanitario Nazionale e iniziare il viaggio della speranza verso gli Stati Uniti per fare quanto possibile per salvarlo.
Forse non sarà sufficiente, forse già oggi sarà ammazzato, ma certamente sarà una testimonianza coraggiosa, con un chiaro intento di inversione della rotta rispetto a una cultura di morte e di egoismo.
Con questa decisione la Corte Europea decreta la morte del “sogno europeo”, dell’Europa come luogo della libertà e della civiltà. Con Charlie non muore solo un innocente, muore la ragione stessa del nostro essere comunità, muore il fondamento della nostra casa comune europea: dopo nulla sarà come prima.
Confidando nel Suo interessamento e nella Sua sensibilità, Le porgiamo cordiali Saluti”.