Inutile cercare una soglia di vaccinati per dire addio a Green pass e regole anti-Covid19 ancora in piedi.
L’operazione è sostanzialmente una perdita di tempo secondo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, Silvio Brusaferro, che questa mattina sul quotidiano “La Stampa” taglia corto sul raggiungimento dell’immunità di gregge:
“Intesa come livello di immunizzazione che azzera la circolazione di un virus, non è un obiettivo che ci possiamo porre con il SarsCov-2“. Gli obiettivi razionalmente raggiungibili per Brusaferro sono di fatto due: “Ridurre il più possibile la circolazione del virus e i contagi e contenere al minimo i ricoveri e i morti“.
Per questo si riaffaccia l’ipotesi che la terza dose debba servire un po’ a tutti, continuando con la strategia finora scelta dal governo, cioè con la copertura della terza dose per gli over 60, i soggetti più fragili e gli operatori sanitari.
Considerando gli studi emersi finora e valutando l’esperienza maturata finora, secondo Brusaferro la linea per ora non cambia, essendoci quindi il tempo per ragionare su chi avrà bisogno della terza dose e quando. Di certo non è il momento di abbandonare la mascherina, soprattutto ora che arriva l’inverno, con: “una vita al chiuso – continua Brusaferro – ed è prudente continuare a usarle”.
Gli occhi sono sempre puntati sull’andamento epidemiologico, soprattutto sul fronte delle riaperture, dove si aspetta per esempio il ritorno agli eventi sportivi con la capienza al 100%.