Cos’è cambiato con l’arrivo di Grbic alla guida della Calzedonia Verona? Quali le differenze tra il tecnico serbo e Giani?
Nell’analisi è bene soffermarsi su alcuni dati statistici:
-Nelle ultime 10 partite, 5 delle quali giocate con mister Giani, la Bluvolley ha ottenuto risultati diversi: partendo dall’undicesima giornata di andata in poi (Cucine Lube Civitanova, Sir Safety Conad Perugia, Kione Padova, Top Volley Latina, Exprivia Molfetta) la squadra scaligera ha conseguito solo due vittorie. Cambio di allenatore e conseguente cambio di marcia: da quel momento i risultati sono stati tutti positivi (LPR Piacenza, Gi Group Monza, Bunge Ravenna, Biosì Indexa Sora, Revivre Milano).
-Nelle ultime cinque partite targate Giani, la Bluvolley aveva ottenuto: 19 battute vincenti, il 21.04% di ricezione perfetta e 25 aces subiti. Buona la media in attacco con il 47.04% di realizzazioni, 37 errori e 38 muri subiti, mentre quelli a favore 37. Percentuali diverse quelle con Grbic in panchina: 24 gli aces realizzati, 26 quelli subiti. Un incremento della ricezione doppio positiva (25.5%). Il 55.34% di efficacia degli attaccanti gialloblù, 35 gli errori in attacco, 30 le stampate subite e 50 quelle realizzate.
Il diverso rendimento può essere spiegato da quello che Grbic rappresenta: la novità.
Come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista, i ragazzi volevano uscire dal tunnel nel quale si erano infilati; con una squadra insicura ma allo stesso tempo motivata a rialzare la testa, non serviva alcuna ricetta speciale se non solo accorgimenti tecnici per evitare di creare ulteriori pressioni.
Consapevole anche di non aver giocato con le squadre favorite allo scudetto, questo probabilmente gli ha permesso di allenare fondamentali e situazioni di gioco come se fossero palloni del 24 pari, dove non si può sbagliare. Ha cercato di rendere ‘pronti’ i suoi giocatori, non dal punto di vista tecnico, già collaudato, ma dal punto di vista psicologico. Se si ha la tendenza ad allenarsi al massimo, lottare su ogni pallone, dare e fare il proprio meglio (non sempre è possibile) quando arriva la partita nessuno può dire nulla a prescindere dall’esito finale. Pensare al risultato, al pubblico, all’importanza della gara distoglie lo sguardo dall’obiettivo. Questo lo scopo del tecnico serbo, che ha scelto di distribuire tutto questo carico di lavoro in più settimane, non solo in vista della prossima partita (contro Azimut Modena) ma per i tanto attesi play off.
Non esistono biciclette che vanno forti in salita, bisogna pedalare!
Articolo di Serena Turazzini
Collage creato con foto tratte da bluvolleyverona.it