Gran finale per l’Arena di Verona Opera Festival 2024

 
 

È partito il conto alla rovescia per il fine settimana conclusivo del 101° Arena di Verona Opera Festival. Tre opere in tre giorni, grandi titoli negli allestimenti ormai classici di de Bosio, De Ana e Zeffirelli, con applauditi interpreti internazionali impegnati insieme ai complessi artistici e tecnici di Fondazione Arena. Tre serate prossime al sold-out che vedranno in Arena anche i Presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7 e del Parlamento europeo.

AIDA. Giovedì 5 settembre, alle 21, per un’ultima volta rivive in Arena l’Antico Egitto immaginato da Verdi per la sua Aida, l’opera regina dell’Anfiteatro, nell’allestimento curato da Gianfranco de Bosio, di cui ricorre il centenario dalla nascita. Quest’edizione storica rievoca la magia della prima notte d’opera in Arena nel 1913. Aida è diretta da Daniel Orencon Maria José Siri quale protagonista, mentre la rivale Amneris è Ekaterina Semenchuk. Nei panni dell’amato Radames torna il tenore Gregory Kunde, premio Lugo 2024; il gran sacerdote Ramfis, simbolo del potere religioso e dell’implacabile giudizio, è Alexander Vinogradov, mentre il re etiope Amonasro, padre di Aida, è Youngjun Park. Completano il cast Francesca Maionchi(sacerdotessa) e Riccardo Rados(messaggero) mentre debutta come Re degli Egizi il basso Giorgi Manoshvili. Con i complessi artistici e tecnici di Fondazione Arena, il Ballo è impegnato nelle coreografie originali di Susanna Egri con tre stelle della danza quali Eleana Andreoudi, Gioacchino Starace e Denys CherevychkoDurata 3 ore e 40 minuti, compresi due intervalli. 

IL BARBIERE DI SIVIGLIA. Venerdì 6 settembre, alle 21, torna il barbiere e factotum Figaro con il nuovo cast per la più classica delle opere buffe, nell’iconico giardino all’italiana con grandi rose rosse firmato da Hugo De Ana per l’Anfiteatro veronese. Protagonista il baritono Davide Luciano, spalla del Conte di Almaviva del giovane tenore statunitense Jack Swanson, alla conquista dell’amore di Rosina, interpretata dal mezzosoprano Ekaterine Buachidze al debutto areniano. Bartolo, burbero tutore della bella, è impersonato da Carlo Lepore, e il suo complice Basilio, maestro di musica, da Alexander Vinogradov. Completano il cast la spassosa Berta di Marianna MappaNicolòCeriani nel doppio ruolo di Fiorello e Ambrogio, il giovanissimo DomenicoApollonio nei panni dell’Ufficiale. L’Orchestra di Fondazione Arena, il Coro maschile e il Ballo areniano sono diretti da George Petrou, altro felice esordio di questo Festival, che accompagna al cembalo i frizzanti recitativi della commedia di Rossini. Lo spettacolo si svolgerà alla presenza di alte cariche istituzionali, tra cui il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, presenti a Verona per il vertice G7 dei Presidenti delle Camere basse e del Parlamento europeo. Durata 3 ore circa compreso un intervallo. 

CARMEN. Sabato 7 settembre, alle 21 spetta al capolavoro di Bizet suggellare il 101° Arena di Verona Opera Festival in una serata esaurita da settimane. Nello spettacolo grandioso e cinematografico del regista e scenografo Franco Zeffirelli, con oltre 500 persone in scena e un cast internazionale nei costumi originali di Anna Anni e con le luci di Paolo Mazzon. Protagonista titolare è il mezzosoprano Alisa Kolosova, contesa fra l’appassionato dragone Josè di Fabio Lardizzone e il torero Escamillo di Dalibor Jenis. Torna nel ruolo della dolce Micaela il soprano Mariangela Sicilia, già applaudita al gala inaugurale e come Liù in Turandottramessa da Rai 3. Nelle parti di fianco giovani e apprezzati artisti quali Alessia Nadin, Daniela Cappiello (le amiche Frasquita e Mercedes), Jan Antem, Vincent Ordonneau, (Dancairo e Remendado), Gabriele Sagona eFabio Previati (i dragoni Zuniga e Morales). Per quest’unica serata, Carmen è diretta dal maestro Daniel Oren, alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena, del Coro areniano preparato da Roberto Gabbiani e delle voci bianche di A.Li.Ve. istruite da Paolo Facincani. In scena, la Siviglia di Bizet si arricchisce delle coreografie autenticamente spagnole di El Camborio e della Compagnia Antonio Gadesdiretta da Stella Arauzo. Durata complessiva 3 ore e 45 minuti, compresi due intervalli. 

 
 
Mauro Bonato
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.