Grace Bumbry, la grande artista statunitense si è spenta a Vienna lo scorso 7 maggio all’età di 86 anni.
Nata nel 1937 a St. Louis, ha percorso una carriera fulminante che, grazie al carisma unico e alle eccezionali doti vocali, le ha permesso di interpretare importanti ruoli. su tutti i palcoscenici mondiali, compresa l’Arena di Verona.
All’Arena di Verona esordì nel 1975 accanto a Franco Corelli come protagonista indiscussa di Carmen di Bizet, ruolo in cui è tornata nel 1990, quindi è stata la principessa Amneris nel 1988 in Aida e ha affrontato con successo il ruolo da protagonista in Turandot in occasione del Festival 1991.
Grace Bumbry aveva mosso i primi passi alla Boston University e si è presto distinta a livello internazionale in un repertorio vastissimo che andava dalle origini del melodramma al Novecento storico, sbocciando naturalmente nei grandi titoli dell’Ottocento.
Appassionata divulgatrice, docente empatica e attenta, ha portato avanti l’attività di insegnamento fino agli ultimi anni della sua intensa vita, intervenendo nel dibattito pubblico anche attraverso i propri canali social in modo pacato, puntuale e conciliante. Fra le prime cantanti afroamericane ad emergere in patria e all’estero, fu anche la prima in assoluto ad essere invitata al festival wagneriano di Bayreuth.
«Il mondo perde una grandissima artista, che anche Fondazione Arena ricorderà sempre con ammirazione e affetto – aggiunge Cecilia Gasdia, – a cui si aggiunge il cordoglio personale. Ho avuto la fortuna di poter essere in scena al suo fianco (Zurigo 1993, Herodiade di Massenet nella produzione curata da Gianfranco de Bosio) e di vederla in tutto il suo splendore, come cantante e attrice magnetica, generosa, impegnata, ancora perfettamente capace di prodezze vocali inaudite ai più. Fui sorpresa dall’energia e dal calore che emanava anche come persona: una persona, al contrario dell’aura da diva che la circondava, dolce e gentilissima».