Si è tenuta ieri, presso la prestigiosa sede del Palazzo della Gran Guardia, la premiazione finale della 4° edizione del Verona Mountain Film Festival.
Pubblichiamo di seguito tutti i vincitori, assieme alle relative categorie, premi e informazioni.
Nota.: tutte le foto ci sono state fornite dall’organizzazione del Festival attraverso comunicato stampa ufficiale; i diritti di riproduzione e copyright sono dunque appartenenti ai legittimi proprietari.
I) Concorso cinematografico
– Premio Cai
– Premio Comune di Verona
– Premio del pubblico
En vol vers le 8000 di Antoine Girard e Jérémie Chenal
Per le immagini strepitose, da un’altitudine record per riprese, nel regno degli Ottomila. Il film però oltre ai panorami mozzafiato riesce a trasmettere allo spettatore l’emozione del volo, un’incredibile esperienza umana che grazie alle riprese può essere condivisa da tutti.
II) Concorso cinematografico
– Premio Radio Garda e Viva la Radio
– Premio AGSM
– Menzione Speciale
Grivola 2018 di Dario Tubaldo e Matteo Zanga
Un film che riporta alla ribalta la pratica più entusiasmante dello sci in alta quota, dove lo scialpinismo può esprimersi ai più alti livelli tra tecnica e spettacolarità. Un invito allo spettatore sciatore a considerare che, oltre allo sci di pista, esiste una montagna vera che sa offrire grandi emozioni, se affrontata con la dovuta preparazione tecnica e atletica.
III) Concorso cinematografico
– Premio Banco BPM
– Premio Centax Telecom
– Menzione Speciale
Big Mountain di Filippo Salvioni
Il Monte Denali, per molti noto ancora con il vecchio nome di Mc Kinley, è il protagonista di quest’opera che riesce ad accomunare esperienze alpinistiche lontane molti decenni. Dall’impresa di Riccardo Cassin e compagni ai giovani Ragni di Lecco di oggi sono cambiate tecniche e attrezzature, ma resta intatto il fascino per l’avventura e l’alpinismo d’alta quota.
IV) Concorso fotografico “Spirit of the mountain”
– Premio Fondazione Giorgio Zanotto
Fotografia vincitrice: Finestra sulla grande guerra di Luca Bentoglio
Un semplice scatto attraverso una feritoia di avvistamento riesce a trasmettere con tutta la sua forza i ricordi di un tragico evento, ma anche la meraviglia delle Tre cime di Lavaredo.
Una visione naturalistica che richiama il mascherino cinematografico, in una rievocazione monumentale dell’intimo, cavernoso, indissolubile rapporto fra fotografia e immagine filmica: come solo con lo sguardo della e dalla roccia è possibile osservare la natura profonda e la storia scolpita sulle montagne.
V) Concorso fotografico “Montagna, cosa mi racconti?”
– Premio Commissione Sostenibilità Università degli Studi di Verona
Prima classificata: La Terra degli Dei di Alessia Corbetta