Spesso le pattuglie di Verona sud sono chiamate ad intervenire negli autogrill che insistono nei tratti di competenza dell’autostrada A4 e dell’A22 del Brennero, perché gli avventori hanno subìto il famigerato borseggio, che provoca allarme sociale a causa dell’aumento del senso di insicurezza dei viaggiatori che vengono alleggeriti dei loro portafogli.
Il modus operandi di questi professionisti del crimine è noto: entrano in autogrill, scelgono con cura la loro vittima, soprattutto anziani e rubano il portafogli adottando spesso la tecnica del “bump”, ovvero urtando la vittima per distrarla, oppure si confondono nel locale in mezzo agli altri avventori, senza acquistare nulla, alla ricerca della vittima, prediligendo coloro che sono in fila alla cassa o al bancone del bar. A volte seguono i turisti in più tappe e in più province fino a quando trovano il momento opportuno per mettere a segno l’intento delittuoso.
Il fenomeno delinquenziale è sempre stato sotto la lente attenta dell’ufficio di Polizia Giudiziaria della Sottosezione Autostradale di Verona sud che ieri ha tratto in arresto L.N., rumeno di anni 35, da tempo residente a Verona, noto per le sue frequenti scorribande negli autogrill autostradali.
Lo stesso era già colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Verona dott. Ferraro, dietro richiesta del P.M. della Procura di Verona dott. Ottaviano che ha riconosciuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato in ben quattro furti con destrezza consumati in altrettante aree di ristoro autostradali.
Gli investigatori di Verona sud hanno messo in correlazione le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza degli autogrill, con i particolari emersi dalle denunce delle vittime dei reati e dei testimoni.
Il primo borseggio risale al 27.12.2017, consumato nell’Area di Servizio Garda est lungo l’autostrada del Brennero. La vittima non si era accorta che la mano leggera di L.N. gli aveva sfilava il portafogli dalla tasca dei pantaloni, contenente la somma di 450 € e due bancomat.
Si accorgeva di essere stata derubata solo quanto riceveva un alert telefonico dalla banca per alcuni prelievi effettuati con il bancomat.
Il secondo borseggio avviene il 27.12.2017 sempre nell’autogrill Garda est dell’autostrada del Brennero. La vittima si era fermata per prendere un caffè e in quel momento c’era un affollamento di persone presenti nell’area di ristoro. Non si accorgeva che qualcuno gli aveva infilato la mano nella tasca del giaccone e gli aveva sfilato il portafogli che conteneva la somma di 150 €, tre bancomat ed una carta di credito.
Il terzo borseggio viene consumato il 02.01.2018 nell’autogrill San Giacomo nord sull’autostrada A4. La vittima dichiara in denuncia che mentre usciva dall’autogrill si sentiva tastare nella tasca posteriore destra dei pantaloni e subito dopo si accorgeva che il portafogli non c’era più.
Aveva però avuto modi di notare il soggetto che era accanto a lui in quel frangente e ne faceva una doviziosa descrizione. Nel portafogli c’erano sei carte di credito.
Infine, la quarta denuncia è datata 19.01.2018, e la vittima racconta di essere stato derubato del suo portafogli, contenenti la somma di 250 €, da due giovani che lo spingevano contro la porta del bagno dell’autogrill Montealto sud sull’autostrada A4, ed in quel frangente gli viene sottratto il portafogli.
L’autore dei furti non si è accontentato del denaro contante, ma subito dopo ed in rapida successione fa prelievi con le tessere bancomat sottratte utilizzando sportelli bancomat del comune di Verona.
L’attività criminosa dell’indagato è stata interrotta nel decorso mese di marzo, perché tratto in arresto dalla Sottosezione di Verona sud dietro ordine del G.I.P. del Tribunale di Brescia per analoghi fatti consumati nella provincia bresciana e solo da qualche giorno era uscito dal carcere con l’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G.
Le indagini condotte con accuratezza hanno fornito gli elementi necessari per sostenere le accuse mosse nei confronti dell’indagato e consentire alla Procura di Verona di chiedere ed ottenere la misura cautelare nei confronti dell’indagato, che almeno per questa estate non potrà nuocere.