Giro d’Italia: in Arena si promuove anche l’inclusione con Desire e Dis-Equality

 
 

Week-end di fuoco per lo sport a Verona: arrivo del giro d’Italia e partita decisiva per l’Hellas (in tutto ciò, occhio alla viabilità, che avrà molte limitazioni). In questo movimentato contesto, si scoprono momenti a sorpresa, che vanno ad arricchire la giornata di domenica: sul palco allestito in Arena per accogliere i ciclisti salirà, come ospite, anche il team Desire – capeggiato dagli olimpionici Daniele Scarpa e Sandra Truccolo – per ricevere ufficialmente la bandiera della candidatura olimpica Milano-Cortina 2026.

Il vessillo verrà poi issato su Desire e QueenTime Justmen, le due imbarcazioni che sono la concretizzazione di due progetti simbiotici di inclusione sportiva, Desire e Dis-Equality; i 12 metri della seconda –  armatore Pierluigi Surace, ammiraglio il triestino Berti Bruss – sono equipaggiati per accogliere in autonomia gli ospiti in sedia a rotelle, senza barriere.

Un grazie particolare – precisa Daniele Scarpa, memorabile oro insieme ad Antonio Rossi ad Atlanta ’96 – al presidente Coni, Giovanni Malagò, e al direttore della candidatura per i giochi invernali 2026, la campionessa Diana Bianchedi che, con Antonio Rossi, ha scelto il progetto Desire/Dis-Equality per lanciare un messaggio olimpico e paralimpico. E grazie anche ad Eugenio De Paoli, responsabile per la comunicazione, al direttore team regione Veneto, Maurizio Gasperini, all’assessore Cristiano Corazzari e tutto lo staff regionale, a Giorgia Andreuzza e Claudio Barbaro. Un elenco lungo, ma sono tutti meritevoli di un encomio per aver recepito con sensibilità la proposta ed averla attuata“.

Sport per tutti: l’abbraccio dell’anfiteatro sottolinea idealmente questo obiettivo, che con Desire e DFis-Equality si è fatto realtà.

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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