Giovani Democratici: abbiamo bisogno di una legge sul fine vita

 
 

“Sono passati cinque anni da quando la Corte costituzionale ha reso possibile il ricorso al suicidio assistito, ma ancora manca una disciplina chiara che risparmi lungaggini e sofferenze inutili ai malati. In tutti questi anni il Parlamento non ha mai voluto farsene carico, e anche le proposte di legge regionali si sono arenate, nonostante l’ampio consenso dell’opinione pubblica”.

Così i giovani democratici veneti.

“Dopo la bocciatura della proposta di legge sul fine vita in Consiglio Regionale del Veneto, il tema è tornato alla ribalta grazie al documento della Pontificia Accademia per la Vita che apre al dialogo.

Noi Giovani Democratici, anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale che ha ampliato il concetto di “trattamento vitale”, sosteniamo e ci batteremo per il diritto di ogni individuo a decidere autonomamente sulla propria vita. In una società civile e democratica è essenziale rispettare la dignità della persona fino alla fine, offrendo la possibilità di scegliere, in
maniera consapevole e libera, le modalità più appropriate per concludere la propria esistenza.

Il dibattito sul fine vita tocca il cuore della nostra visione dei diritti individuali e del rispetto della libertà personale. Crediamo sia necessario adottare una legge che tuteli il diritto all’autodeterminazione, garantendo cure palliative di qualità ma anche la possibilità di scegliere consapevolmente il proprio fine vita. Le istituzioni devono colmare questo vuoto normativo, che lascia troppe persone e famiglie davanti a scelte difficili. Solo con un dibattito aperto e rispettoso, accompagnato da una legge chiara e giusta, si potrà offrire un supporto concreto e umano alle persone in questi momenti delicati.

Se il Parlamento non approva una legge in questo senso, allora è giusto che il Consiglio Regionale del Veneto sopperisca a questa mancanza in tempi brevi. Finché ci sarà anche solo una persona che soffre contro la sua volontà, non potremo dirci un paese civile. Il Partito Democratico deve essere
protagonista di questo cambiamento. Non vogliamo e non possiamo più aspettare”.