Arriva la versione invernale del progetto ‘Ci sto? Affare fatica’.
Per la prima volta l’iniziativa rivolta agli adolescenti non si ferma con la fine dell’estate ma prosegue per tutto l’anno scolastico. E diventa un’offerta permanente esclusiva per i ragazzi dai 14 ai 19 anni.
Laboratori e cantieri si terranno in 4 punti della città ogni sabato pomeriggio, al motto di ‘Ci sto? Affare futuro’.
Ben 16 le attività, che coinvolgeranno 10 ragazzi ciascuna.
Le prime otto termineranno entro la fine dell’anno, le altre partiranno a febbraio.
A superare la linea del via lo spazio ABC in piazza Giacomo Brodolini, dove sabato scorso è iniziato il primo laboratorio. I ragazzi che partecipano al progetto hanno incontrato i cittadini che, con un patto di cittadinanza attiva, gestiscono il centro ricreativo pubblico. Due facce che costituiscono la medaglia d’oro del volontariato veronese.
Assieme realizzeranno nuovi arredi per le stanze e il cortile.
Anche Fondazione Aida, che ha un laboratorio nelle vicinanze, entrerà in gioco e con gli adolescenti produrrà scenografie teatrali che poi rimarranno a disposizione del quartiere. Altri due laboratori partiranno a Villa Are e un altro in Zai.
Il progetto, voluto dal compianto assessore Stefano Bertacco, si è aggiudicato il finanziamento dell’Anci per lo sviluppo della creatività dei ragazzi.
In questo modo, infatti, i giovani impiegheranno il loro tempo per il bene comune, scoprendo, perché no, anche qualche talento manuale. In cambio riceveranno, come durante l’estate, i buoni fatica da 50 euro per 5 sabati di lavoro, oppure i crediti Pcto – Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, richiesti dal curriculum scolastico.
L’iniziativa è realizzata dal Comune di Verona, con Energie Sociali, L’Albero e ZaLab. Nel corso dei laboratori ci sarà chi ideerà nuove azioni da mettere in atto durante l’estate 2022, così come cantieri artistici dedicati al cinema e al mondo dei cortometraggi.
Ieri mattina nel centro di piazza Brodolini, erano presenti il sindaco Federico Sboarina, l’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare e il presidente della Quarta circoscrizione Carlo Badalini. Oltre ai rappresentanti di Energie Sociali Cristiano Bolzoni e L’Albero Francesco Righetti. E al dirigente ai Servizi progettuali culturali per i quartieri Giuseppe Baratta.
Questa estate, in un mese e mezzo di attività, sono stati 445 i ragazzi coinvolti.
Nel corso di 6 settimane, sono stati portati a termine nelle otto Circoscrizioni 40 mini cantieri di rigenerazione urbana, dove gli adolescenti, dai 14 ai 19 anni, hanno investito il loro tempo per dedicarsi al bene comune. Ben 9.845 le ore di lavoro effettuate dai ragazzi, seguiti da 21 tutor delle cooperative.
Anche durante Tocatì 25 giovani volontari si sono dati da fare operativamente nel corso della manifestazione.
“Siamo davvero orgogliosi di questo progetto, vederlo crescere è una grande soddisfazione – ha detto Sboarina -. Diamo così la possibilità ai giovani di essere protagonisti della crescita e della cura dei loro quartieri, dell’intera città. Un contraltare rispetto al disagio che colpisce l’età adolescenziale. Un percorso che vogliamo potenziare sempre di più per coinvolgere più ragazzi possibili, insegnando loro il valore del bene comune. Sono proprio i giovani ad aver fatto diventare il progetto virale, grazie al passaparola”.
“Questa è la dimostrazione che le belle idee hanno sempre un futuro – ha spiegato Maellare -. Dopo la grande partecipazione estiva siamo felici di portare avanti il progetto, per la prima volta durante tutto l’inverno. I giovani vogliono riappropriarsi della città, degli spazi comuni. E, grazie a queste iniziative, lo possono fare trovando il supporto del mondo adulto che permette loro di esprimersi e di essere protagonisti veri”.
“La parola chiave è cittadinanza attiva, ci crediamo e vogliamo si diffonda sempre di più perché è strategica – ha concluso Badalini -. Il coinvolgimento dei giovani, in questo percorso dedicato alla cura del bene comune, è davvero lungimirante”.