Giorno della Memoria tra occasioni di riflessione e approfondimento

 
 

Il 2025 è l’anniversario della Liberazione e così a 80 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale sono tante le occasioni di riflessione e di approfondimento. Un anno molto significativo, come ha ricordato nel discorso di fine anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un’occasione che come Amministrazione comunale si è scelto di avviare di concerto con le istituzioni che di occupano di studi storici e con le associazioni dedite alla conservazione e alla valorizzazione della Memoria, per realizzare un processo di recupero delle pagine tragiche allungo trascurate della storia veronese, al fine di rileggere gli anni della guerra, in particolare il biennio ’43 – ’45, riportando alla luce gli eventi e le pagine buie dell’orrore della deportazione o quelle gloriose per l’eroismo patriottico e antifascista di cui la città fu protagonista.

27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2025. Giorno della Memoria. Fra pochi giorni saranno trascorsi 80 anni della Liberazione del Campo di Concentramento e Sterminio di Auschwitz-Birkenau ad opera dei soldati sovietici dell’Armata Rossa, portando alla luce gli orrori del genocidio nazista.

Un contesto in cui la nostra Città non può esimersi dalle proprie responsabilità.

Verona durante la Seconda Guerra Mondiale è stato luogo strategico delle principali gerarchie sia naziste che fasciste.

Aveva sede il Ministero delle Comunicazioni della Repubblica Sociale Italiana, cui faceva capo anche la direzione del traffico ferroviario. In corso Porta Nuova, all’ex palazzo dell’Ina, fra il 1943-1945, vi era il quartier generale della polizia nazista,  luogo di incarcerazione e torture, prima delle deportazioni.

Sono i ‘Luoghi della Memoria’ veronese su cui è stata realizzata una speciale mappa, con la creazione di un nuovo percorso culturale nella storia delle persecuzioni, della prigionia e della deportazione della nostra città.

La mappa è stata realizzata dall’Archivio Generale del Comune di Verona in collaborazione con l’Istituto veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. 

I principali appuntamenti della Memoria

Da domani, 24 gennaio, fino al 2 febbraio, il ‘Carro della Memoria’ sarà visitabile in piazza Bra con un nuovo allestimento grazie al lavoro di ANED Verona e nel tendone allestito dai Figli della Shoah di fronte al carro sarà presente la mostra ‘I Giusti fra le Nazioni’ realizzata dallo Yad Vashem di Gerusalemme. Volontari a cura di ANED, ANPI, Movimento non violento e AssoArma saranno disponibili per raccontare la storia della deportazione a Verona.

Il 3 febbraio avrà luogo l’inaugurazione di due nuove pietre d’inciampo alla memoria dei militari e partigiani Armando Di Pietro e Renato Mancini, fra i 67 Martiri della strage del Cibeno di Fossoli.

Fino al 21 febbraio promossi, dal Comune di Verona insieme all’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’età Contemporanea, alcuni momenti si approfondimento sul tema. Domani, venerdì 24 gennaio, si tratterà il tema ‘La deportazione, il palazzo dell’INA’ con gli interventi di Alessia Bussola, Nadia Olivieri e Carlo Saletti. Seguirà, il 14 febbraio, l’incontro su ‘Creatività e distruzione, i molti luoghi di Verona’, con Luca Fabbri, Sergio Marinelli e Marta Nezzo. E, il 21 febbraio, su ‘La liberazione, l’Arena’, con Giuseppe Anti, Andrea Martini, Michela Morgante. Tutti gli incontri si terranno all’aula magna dell’Educandato Statale Agli Angeli, via C. Battisti 8, con inizio alle 17.

A marzo Mostra a Castelvecchio. Ad approfondire le tematiche ci penserà anche la nuova esposizione multimediale ‘Fascismo – Resistenza – Libertà. Verona 1943 – 1945’, che dal 14 marzo al 27 luglio 2025 prenderà forma negli splendidi spazi del Museo di Castelvecchio.

Il programma delle diverse iniziative promosse in città dal Comune, insieme al Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni, in collaborazione con istituzioni e associazioni del territorio, è stato presentato oggi dall’assessore alla Memoria storica e alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo.

“L’anniversario di quest’anno ci spinge a riflettere sull’azione che ognuno di noi può scegliere di compiere – dichiara Jacopo Buffolo –. Ricordare i drammi delle persecuzioni nazifasciste e studiare la storia in generale ci servono per comprendere da dove veniamo e chi siamo oggi, solo affrontando il nostro passato possiamo vivere un futuro libero. Dietro alle targhe e ai monumenti a cui rendiamo onore in queste occasioni ci sono le storie personali di tante e tanti padri e madri della nostra costituzione e dell’Unione Europea. Conoscere quelle storie ci può aiutare ad agire con maggiore consapevolezza ogni volta che vediamo il perpetrarsi di violenze e discriminazioni, la memoria è una palestra di cittadinanza attiva che non deve essere frequentata solo dai più giovani”.

Giorno della MemoriaCelebrazioni istituzionali

Il 27 gennaio le celebrazioni ufficiali a partire dalle ore 8.45, con la deposizione in piazza Bra delle corone di alloro al Monumento ai Deportati davanti al Liston. Seguiranno gli interventi di saluto del sindaco Damiano Tommasi e del Prefetto Demetrio Martino.

Alle ore 15 la deposizione di una corona di alloro al Cimitero Ebraico di via Badile. E, alle 15.40, al Sacrario del Cimitero Monumentale, dove trenta Allievi Agenti della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda, frequentatori del 229^ Corso, leggeranno i nomi dei deportati veronesi caduti nei lager.

Altri eventi del 27 gennaio

Dalle ore 9.30, aula magna del Polo Zanotto, in viale dell’Università 4, proiezione alle scuole superiori del film ‘La zona di interesse’ di Jonathan Glazer (2023) e a seguire un dibattito con Olivia Guaraldo, docente di filosofia politica, università di Verona, Carlo Saletti, storico, Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, Gianluca Solla, docente di filosofia teoretica, università di Verona.

Alle ore 10.30, in via Po intorno al Monumento in onore a ‘Sergio De Simone’, cerimonia di Commemorazione a cura della  Circoscrizione 4^. Presenti: Autorità, rappresentanti del Gruppo Alpini di S. Lucia e degli Istituti Comprensivi I.C 5 ‘S. Lucia’, I.C 12 ‘Golosine’ e della Scuola primaria Virgo Carmeli. Dopo i Saluti istituzionali e la lettura di alcune poesie da parte dei ragazzi delle scuole, deposizione di alcune rose nel cespuglio intorno al Monumento e dei sassi sulla lapide.

Alle ore 11, in Prefettura, cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore concesse dal Capo dello Stato ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti ed ai familiari dei deceduti.

Alle ore 18, concerto al Teatro Filarmonico con i Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen. Evento promosso da Fondazione Arena di Verona.

Alle ore 20.30, all’Educandato Agli angeli, lo spettacolo ‘Il violino di Auschwitz’.

Altri principali appuntamenti in programma fino al 3 febbraio

Il 24 gennaio, alle ore 10, cerimonia istituzionale, alla presenza di alcuni studenti e studentesse delle scuole veronesi, con deposizione di una corona di alloro allo spazio denominato ‘Dat La Colombara’ – ex campo di Internamento di Montorio, entrata da via del Vegron in Circoscrizione 8^.

Il 28 gennaio, alle ore 17, alla Biblioteca civica, presentata l’opera di Francesca Ruth Brandes, dal titolo ‘Esodi’.  Nel corso dell’evento saranno eseguite musiche di Michele Gazich. 

Il 30 gennaio, alle ore 18 in sala Gozzi, in occasione del Consiglio comunale, sarà effettuato un consiglio comunale aperto con la presenza delle Associazioni che da sempre sono impegnate nella conservazione della memoria dei deportati per motivazioni razziali, politiche o per l’internamento militare. Interverranno i rappresentanti di Figli della Shoah, ANED e Assoarma. Concluderà Renato Camurri, docente di storia contemporanea a UNIVR .

Il 1° febbraio, alle ore 16.30, all’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea in via Cantarane, la presentazione del documentario ‘Giovanni Longhetto, post Fata Resurgo. Un quadro, Un Enigma’ di Dario Dalla Mura e Elena Peloso.

Il 2 febbraio, alle ore 11, al ‘Monumento vive’ in piazza Isolo, deposizione corona con intervento Autorità. L’evento è promosso dal Comune di Verona e dalla Comunità Ebraica.

Il 3 febbraio si terrà l’inaugurazione di due nuove pietre d’inciampo alla memoria di Armando Di Pietro e Renato Mancini, fra le i 67 Martiri di Fossoli.

Nelle pagine drammatiche della storia italiana della seconda guerra mondiale, il Campo Fossoli, vicino a Carpi, nel modenese, ha rappresentato il luogo di transito utilizzato dalle SS tedesche per la deportazione ai lager in Germania. Un luogo dell’orrore, da dove, il 12 luglio del 1944, vennero prelevati i 67 civili antifascisti dai 16 ai 64 anni che trovarono di li a poco la morte, tramite fucilazione, nella vicina al poligono di tiro di Cibeno di Carpi. 

Pietre d’inciampo alla memoriaL’iniziativa di restituire dignità e di ricordare le vittime del fascismo e del nazismo attraverso una piccola pietra che riporta i dati essenziali delle loro biografie è dovuta all’artista tedesco Gunter Demnig, che dal 1996 ne ha posate in tutta Europa oltre 100.000, realizzando così il più grande museo diffuso esistente.

Tutti gli appuntamenti sul sito del Comune di Verona

Presenti alla presentazione di questa mattina a Palazzo Barbieri, Eleonora Principe consigliera provinciale e dell’associazione ANED – Associazione Nazionale Ex Deportanti nei campi nazisti Verona, Roberto Rubele presidente dell’Associazione Montorioveronese, Roberto Israel dell’Associazione Figli della Shoah, Mauro Orvieto della Comunità Ebraica, Francesco Ommassini direttore d’orchestra di Fondazione Arena di Verona, Luca Fontana dell’Assoarma Verona, Nadia Olivieri dell’Istituto Veronese Resistenza e, in collegamento da remoto, Olivia Guaraldo, dell’Università di Verona.

Mauro Orvieto, Comunità Ebraica: “In questo periodo, più di altri momenti, è molto importante ricordare la storia, dandone memoria evitando distorsioni come purtroppo in questo periodo avvengono mettendo quasi in dubbio l’esistenza degli ebrei nel mondo. E’ fondamentale, soprattutto verso le nuove generazioni”.

Roberto Israel, Associazione Figli della Shoah: “Mai voltarsi dall’altra parte. L’indifferenza, la distorsione della realtà, la mala informazione partecipano ad accrescere il male, ad impedire che certi eventi non possano più accadere”.

Nadia Olivieri,Istituto Veronese Resistenza: “L’Istituto è da sempre impegnato nella ricerca e divulgazione didattica nelle scuole anche sul tema della Memoria. Quest’anno l’attività di ricerca ha riguardato tantissimo il periodo di Verona ’43 e ’45 che poi sfocerà nella mostra in programma da Marzo a Castelvecchio”.

Eleonora Principe, associazione ANED: “Durante la settimana della Memoria, ANED Verona promuove e sostiene una serie di iniziative a cui si affiancano momenti di divulgazione dedicate alle scuole veronesi, della città e della provincia, tra cui la partecipazione ad assemblee studentesche e visiste guidate al Carro della Memoria”.

Olivia Guaraldo, Università di Verona: “Abbiamo scelto di commemorare il 27 gennaio con un film che tratta, con straordinaria efficacia, uno degli aspetti più inquietanti del male così come si è concretizzato nell’esperimento totalitario, ossia quello della sua normalità o ordinari età. La ricerca storiografica e la riflessione filosofica si sono da anni dedicate a interrogare questa tremenda realtà, e l’approfondimento che seguirà la proiezione del film intende restituire alcuni elementi di quel dibattito, offrendo a studentesse e studenti strumenti per comprendere un fenomeno senza precedenti quale è stato la Shoah.”

Francesco Ommassini, segretario artistico di Fondazione Arena di Verona: “Per il secondo anno consecutivo siamo lieti di proporre un evento speciale dedicato al Giorno della Memoria, all’interno delle celebrazioni ufficiali della città di Verona. Il teatro è casa dei veronesi e per questo abbiamo voluto mantenere l’ingresso gratuito. Eseguiremo il brano più importante composto in un campo di concentramento, una composizione intensa e commovente, abbinandola ad una proiezione video altrettanto significativa”.

Luca Fontana, Assoarma Verona: “Gli eventi successivi all’8 settembre ’43 causarono una spaccatura in seno alla Nazione e soprattutto alle Forze Armate. Chi optò per la Repubblica Sociale e chi, mantenendo il giuramento di fedeltà alla Patria, decise di combattere. Inizia così la travagliata vicenda degli IMI (Internati Militari Italiani, acronimo quasi sconosciuto che deriva dalla definizione attribuita dai tedeschi ai militari catturati), che durerà per i successivi 20 mesi del conflitto ancora in corso. Assoarma ha il compito e il dovere di mantenere vivo il ricordo delle sofferenze patite dai militari italiani in una pagina di storia sconosciuta ai più e spesso tralasciata. Per non dimenticare”.