Gianmarco Padovani: “Ottimo lavoro con la giunta Sboarina per la difesa del nostro Carnevale”.

 
 

E così come si è affacciato alle nostre finestre portando colori, danze e profumi, così com’è sceso nelle piazze con la tradizionale sfilata dei carri, anche quest’anno il Carnevale è arrivato agli sgoccioli.

Una festività, una ricorrenza, un tutt’uno di valori, storia, cultura e insegnamenti che si perdono nei secoli andati. L’importanza di celebrarlo come si deve, di tributargli il giusto riconoscimento sociale…di questi e altri temi ha voluto parlare in una nota Gianmarco Padovani, consigliere comunale e capogruppo di Verona Pulita.

Riportiamo qui i passi del suo comunicato stampa odierno.
L’amministrazione comunale si prefigge di preservare la tradizione del Carnevale Veronese, parte fondamentale della storia della nostra città. Il Carnevale nasce storicamente nel 1531, anno del lascito di Tommaso da Vico, nobile medico e benefattore dell’epoca. Egli donà parte delle sue ricchezze per offrire una grande abbuffata di gnocchi ai poveri “pitóchi” sulla grande tavola in pietra che si trovava a fianco della basilica, sul sagrato che ora ospita la sua tomba.

Ciò permise di sedare i tumulti che stavano nascendo in città a causa della tremenda carestia di quel periodo. Il Carnevale-prosegue Padovani-ha inoltre riferimenti letterari anche nella Divina Commedia: Il «Palio del drappo verde» viene citato da Dante nel XV canto dell’Inferno e sembra che già nel 1400 si svolgesse un “venerdì casolàr” (dal latino “caseus”) in cui si mangiavano degli gnocchi rigorosamente senza patata, immersi nel burro.

Una tradizione storica così profonda dovrebbe essere preservata perché momenti come la sfilata del venerdì gnocolàr, il mercoledì della renga e le varie e numerose manifestazioni carnevalesche sono legate ai meravigliosi ricordi di gioventù di ognuno di noi e dovrebbero essere trasmesse ai nostri figli.

Noi di Verona Pulita, la lista civica di Verona che da sempre è attenta a migliorare la nostra incantevole città, ci siamo impegnati anche in questa occasione perché il carnevale si svolgesse in tutto il suo fulgore, nel rispetto della sua tradizione.
La commissione paritetica del Comune, di cui sono onorato di far parte, ha lavorato da mesi con precisione e competenza con il sindaco Federico Sboarina e l’assessore allo sport Filippo Rando per garantire il successo del carnevale veronese.

Voglio ringraziare con affetto la collega Anna Grassi, figlia di un grande ex Papà del Gnoco che ha ravvivato con il suo sorriso e la sua competenza le nostre sedute. Io mi sono dedicato in prima persona, con passione e impegno, affinché la tradizione carnevalesca venisse presevata anche se sono un “Sanzenato” di adozione.
Ginetto d’Agostino, il compianto Sire del Carnevale, reso dal suo grande impegno che da ragazzino mi ha così tanto affascinato con i suoi racconti fatti di passione, gioia e tradizione sempre in rigoroso dialetto veronese mi avrebbe detto: “Bondolàr…te sì un bondolàr!

 
 

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