È arrivato ufficialmente questa mattina l’addio definitivo ai vecchi contratti, datati 1999, ormai del tutto superati e non più in linea con le normative vigenti, ma rinnovati annualmente da circa un ventennio.
AMIA ha stipulato, rispettivamente con Consiglio di Bacino Verona Città e Comune, i contratti di servizio per la gestione ambientale e del verde.
Il primo ha una durata di 15 anni, dal 2025 al 2039, il secondo di 5 anni, fino al 2029 e complessivamente muovono circa un miliardo di euro.
Si tratta di un cambio di passo epocale che da un lato apre le porte a una maggior sicurezza e stabilità economico-finanziaria, dall’altro permette finalmente la possibilità di investimenti e di una pianificazione aziendale sul medio periodo, necessaria per mettere a terra lo sfidante obiettivo di aumentare la percentuale di raccolta differenziata ferma da troppi anni su percentuali troppo basse (53% come media cittadina).
Inoltre, la firma permette di gestire il verde pubblico mettendo a bilancio, e dunque oggetto di un’oculata pianificazione, una serie di interventi prima eseguiti solo in fase emergenziale.
Il budget è di 5 milioni di euro l’anno, cifra che appunto regolarizza costi già prima sostenuti come interventi straordinari.
Il contratto del servizio integrato dei rifiuti urbani, riprendendo in chiave migliorativa il Piano d’Ambito redatto dal Consiglio di Bacino, prevede invece investimenti per circa 77 milioni di euro e ha un valore di oltre 900 milioni.
Punta, nell’arco della sua durata, a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata che sfiora il 78 per cento.
Non solo: vincola l’azienda a una serie di princìpi quali l’effettività (prima di fatto solo indicativa) e la rendicontazione puntuale dei servizi erogati, la programmazione e pubblicazione dei servizi e la tempistica certa dei recuperi di eventuali servizi non erogati.
Come principali novità rispetto al passato c’è in primis l’estensione a gran parte della città del sistema di raccolta combinato tra porta a porta e cassonetti ad accesso controllato ma anche molto altro. Oltre alla rendicontazione puntuale dell’operato, l’aumento dei servizi domenicali e pomeridiani, qrcode per il tracciamento dello svuotamento dei cestini e tag per tutte le utenze porta a porta, l’introduzione degli ispettori ambientali, l’adeguamento dei sistemi aziendali al nuovo livello tecnologico richiesto.
Saranno acquistati nuovi veicoli e mezzi e, nel medio periodo, realizzate due nuove isole ecologiche.
Tra le migliorie contenute nel contratto, una serie di interventi mirati al decoro urbano come il potenziamento del servizio di lavaggio contenitori e cassonetti anche mediante l’impiego di un sistema con spruzzatura ad enzimi e servizi aggiuntivi nelle ore serali e nel periodo estivo e natalizio.
Le firme di questa mattina risolvono inoltre la clausola del contratto di acquisto da AGSM-AIM e inizia ora, dunque, il processo di fusione inversa di Amia VR – la newco creata proprio per il passaggio in house della multiservizi – che confluirà naturalmente in Amia Verona.
“Dalle prossime settimane, i due contratti su cui Amia può finalmente contare predisponendo una pianificazione industriale pluriennale, anziché procedere di anno in anno, saranno operativi. Si tratta di un risultato molto importante, al quale stiamo lavorando da circa due anni. È dunque un primo traguardo formale che ci riempie di orgoglio – e per il quale ringrazio quanti insieme a me in tutti gli uffici hanno lavorato assiduamente – ma è anche un punto di partenza. La strada da fare per guadagnare punti percentuali in termini di raccolta differenziata è tanta e in salita, dobbiamo cercare di recuperare in poco tempo anni e anni di immobilismo”, è intervenuto il presidente dell’Amia Roberto Bechis che pone l’attenzione anche al fatto che “questo passaggio obbliga l’azienda ad attenersi a quanto scritto sui contratti e questo è un bene: ci sarà una rendicontazione più precisa sia nei confronti di Arera – che è l’ente di controllo – che della proprietà e di tutti i cittadini e le cittadine”.
“Da oggi in poi, Amia siamo noi. Siamo noi nel senso che la qualità del servizio di Amia dipenderà da tutti i cittadini e le cittadine di Verona, da tutti i turisti e le turiste. La sfida dell’azienda e dell’amministrazione è mettere tutti loro nelle condizioni di partecipare al cambiamento e di poter differenziare correttamente”, ha sottolineato il sindaco Damiano Tommasi. “Da oggi in poi, non potremo più dire “è colpa di” ma dovremo avere l’orgoglio di dire “è merito di”: sentirsi orgogliosi come lavoratori dell’azienda di essere parte di una squadra che fa il bene della città, con la città”.
“La nuova tariffazione imposta dalla Regione ci penalizza a causa della bassa percentuale di differenziata su cui da troppi anni è ferma la città. Questo dimostra che queste tematiche non sono solo ambientali ma anche economiche. E, soprattutto, che non c’è una terza via se non quella di accelerare, come abbiamo iniziato a fare e come da oggi sarà possibile proseguire pianificando nel tempo, nel differenziare di più e meglio i rifiuti con un nuovo sistema di raccolta”, ha spiegato l’assessore a Transizione Ecologica, Ambiente e Autorità di Bacino Tommaso Ferrari.
“Con questa firma, cambia la visione del verde pubblico. E finalmente può entrare nel vivo il censimento del patrimonio arboreo della città, contiamo di censire le prime 20mila piante – delle circa 60mila presenti sul territorio – nel prossimo anno”, è il contributo dell’assessore a Strade e Giardini Federico Benini.
Alla presentazione dei due nuovi contratti di servizio hanno partecipato anche il direttore di Amia Ennio Cozzolotto, il dirigente Area Servizi di Amia Diego Testi, il direttore Consiglio di Bacino Verona Città Barbara Lavanda e il dirigente Strade e Giardini del Comune Michele Fasoli.