Queste le dichiarazioni di Marco Gandini, primo assistente della Tezenis, dopo la bella vittoria contro Piacenza (63-83):
“La cosa che finalmente stiamo facendo bene è giocare di squadra.
Anche oggi nel momento in cui Piacenza è rientrata, quando si è trovata sotto di venti, siamo riusciti a tenere le redini della partita e a costruire tiri di squadra senza affidarci ad iniziative individuali. Quello era un momento delicato che abbiamo superato come dovevamo. Abbiamo segnato tre volte all’ultimo dei 24 secondi con azioni in cui abbiamo preso un vantaggio che abbiamo mantenuto arrivando fino in fondo e concretizzandole nel migliore dei modi.
Sapevamo che Piacenza si sarebbe affidata al tiro da tre punti e dalle percentuali ha tirato anche piuttosto bene. Credo che l’infortunio di Raspino, sommato a quello di Bobby Jones, sia stato una tegola per Piacenza anche se Dincic ha giocato bene. Piacenza ha usato quintetti un po’ strani, ma noi siamo stati bravi ad andare dentro l’area con continuità alla fine e a trovare canestri semplici. Proprio quel che volevamo fare. Soprattutto volevamo tenere la difesa Piacenza tutto il tempo disponibile perché sappiamo che hanno grandi giocatori nell’uno contro uno e non volevamo quindi affrettare le situazioni ma arrivare a creare tiri di sistema per riuscire a metterli in difficoltà.
Stiamo cercando di arrivare a giocare in attacco sempre più di sistema. Siamo consapevoli di avere degli interpreti che anche da solisti possono fare bene perché soprattutto negli esterni abbiamo del talento diffuso, ma la verità è che se vuoi essere una squadra vincente devi creare un sistema per il quale i giocatori devono mettersi a disposizione.
I ragazzi stanno lavorando bene, si stanno veramente integrando con quella che è la pallacanestro che vogliamo giocare e lo stanno facendo anche con sforzi individuali. In particolare si sta vedendo come in difesa il fatto di aiutarsi l’uno con l’altro stia producendo effetti che ti portano ad andare in attacco con un po’ più di serenità, perché se resisti dietro poi in attacco la palla pesa un po’ di meno.
La chiave della vittoria nel lavoro dei lunghi? Abbiamo un bel mix. Totè e Brkic aprono bene il campo, Pini e DiLiegro sono bravi a prendere l’area. Tutto questo va comunque tarato alle assenze di Piacenza che indubbiamente non aveva la sua taglia fisica reale perché all’andata tutto questo spazio in area non c’era. Siamo stati bravi a capire la partita e, quando ci siamo un po’ inceppati, i lunghi ci hanno rimesso in fiducia segnando canestri importanti e subendo anche dei falli. Da lì siamo poi riusciti a chiuderla”.
Fonte foto: scaligerabasket.it