Le mostre di Galleria Giustizia Vecchia a San Zeno proseguono senza sosta. Si inaugura, questa sera alle ore 18 la personale di Anna Caser e Richard Pierce.
Due autori contemporanei che hanno saputo dare forma alla contemporaneità visiva.
Ma per inquadrare meglio i due artisti ecco due brevi schede.
Ordine e Disordine potrebbero essere forse le parole chiave per interpretare il lavoro di Anna Caser che in questa serie di lavori, dimostra come il suo cammino continuo, tenace, ricordato spesso nei contributi critici da Dino Formaggio, sia arrivato a una originale unità formale.
Dai primi importanti appuntamenti della carriera, Roma 1970, alla totale immersione nell’impegno artistico in Italia, in Europa, in USA (Chicago, San Francisco), negli Emirati Arabi (Dubai), l’artista ha costantemente ricercato nelle forme e nei colori un’armonia tra razionalità e passione.
Attenta alle voci internazionali dell’avanguardia, la sua pittura è avanzata attraverso molteplici esperienze culturali senza per questo adagiarsi mai in mode. Dai primi approdi post-cubisti ha saputo sviluppare una ricerca dell’ordine, dell’armonia e del significato nel caos apparente delle forme naturali e delle interazioni umane.
Affascinata dallo studio dei “frattali” risale al reticolo genetico degli elementi della natura usando la frattalizzazione modulare che si ordina sul caos dello spazio grafico facendo nascere imprevedibili ordini per serialità successive di piccoli moduli dove il sogno e la favola vengono ad abitare.
L’esito è quello di una pittura intensa, non priva di distacco e di ironia, dove la preparazione dei fondi delle tele, frantumazione delle geometrie e del colore raggiungono equilibrio e armonia.
Complessa anche l’opera scultorea di Richard Pierce, di origine californiana, ma che ha vissuto in Grecia e da lungo tempo risiede a Verona.
L’autore ha partecipato a numerose mostre e rassegne, e le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia, Inghilterra, Grecia e Stati Uniti.
“Nei suoi lavori c’è “un biomorfismo tattile e mentale in divenire, sotto la spinta di una energia primordiale ed enigmatica” (Vera Meneguzzo).
“La sua scultura esprime “un sentimento della natura che si è sposato al rito, ed è anche sinonimo di grande calma e riflessione” (Alessandra Molon).
“Le sue opere traggono ispirazione dal ‘fare’. Cioè non sono riconducibili ad un modello presente in natura, ma la loro genesi è piuttosto affidata alle mani dell’artista. Solo dopo – e solo nominalmente – vengono accostate a certi luoghi, a certi scorci che appartengono al vissuto di Pierce”. (Carlo Micheli).
Chiesa S. Maria della Giustizia Vecchia, Piazza San Zeno – Verona.
Entrata libera: dal mercoledì a domenica con orario: 09:00-13:00 / 15:00 – 21:00