“Manca il Piano Industriale ed è impossibile procurarsi copia anche del Piano di Sviluppo”.
Tuona Michele Bertucco e va all’attacco della gestione pressappochista dell’Aeroporto Catullo di Verona che in futuro rischia di naufragare.
“L’implementazione del traffico passeggeri – continua Bertucco – basato soprattutto sugli accordi di voli “low cost”, prevede investimenti di 134 milioni di euro di cui nel 2016 ne sono già previsti 64 autofinanziati. Da dove salteranno fuori questi soldi?”
Domande senza risposte che diventano macigni quando l’esponente PD analizza le pieghe del bilancio 2015.
“I 100 mila euro di utile – continua – non sono veritieri in quanto nella colonna “avere” sono stati contabilizzati ben 3,6 milioni di non meglio precisate “imposte anticipate”. In assenza di questa posta non ordinaria il bilancio sarebbe stato in negativo per il nono anno consecutivo di oltre 3 milioni”.
Un’analisi lucida e spietata che poi si conclude in questo modo:
“Tutto l’impianto del Piano Industriale del Catullo si fonda sulla sua segretezza. In assenza di dati dichiarati è come giocare al gioco delle tre carte perché diventa impossibile verificare la bontà degli interventi. Numeri sono i segnali di dubbio e le perplessità. L’unica certezza sono i 140 lavoratori licenziati in questi anni e la riduzione dei costi di gestione. Contemporaneamente però sono diminuiti anche i ricavi”.