Erano in grado di eludere il sistema antitacheggio con un jammer, arrestate due straniere dalla Polizia di Stato.
Due vere professioniste, specializzate nel furto di profumi di marca con l’utilizzo di un jammer antitaccheggio: la loro attività criminale è però terminata ieri mattina grazie agli agenti delle Volanti della Questura di Verona.
Intorno alle ore 10, giungeva presso la Sala Operativa una chiamata dall’addetto alla clientela della Coin di Via Cappello per un episodio di taccheggio.
Nello specifico, l’addetto alla sicurezza, subito dopo l’orario di apertura, notava le due donne dai tratti asiatici entrare all’interno del negozio ed aggirarsi tra gli scaffali con fare circospetto. Decideva di seguirle e, arrivate nel reparto profumeria, vedeva le due straniere intente ad occultare dei profumi.
Terminata l’operazione, le stesse si dirigevano verso l’uscita oltrepassando le barriere senza che entrasse in funzione il sistema antitaccheggio.
Gli operatori di polizia giunti sul posto accertavano il furto di otto confezioni di profumo del valore di 909 euro e, all’interno della borsa di una delle due, si rinveniva uno strumento tecnologico riconducibile apparentemente ad un hard disk ma alterato al suo interno per fungere da “jammer” in grado di eludere i sistemi di sicurezza del negozio.
Le due donne venivano dunque tratte in arresto per tentato furto aggravato dall’utilizzo di un mezzo fraudolento. Nella mattinata odierna, il G.I.P., dopo aver convalidato l’arresto, in sede di direttissima ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella Provincia di Verona con contestuale rinvio dell’udienza al 25 gennaio 2018.