Una riforma della giustizia garantista contro ogni forma di giustizialismo. Ieri a San Zeno in sala ATER, Forza Italia ha riunito i maggiori esponenti del partito per sviscerare i temi della riforma: dal decreto legge sulle intercettazioni, alla separazione delle carriere volta a garantire un processo giusto e ragionevole per i tutti i cittadini. Pittalis: “non vogliamo limitare o intimidire la magistratura, solo renderla responsabile per le sentenze che produce”.
In collegamento da remoto il Viceministro Francesco Paolo Sisto, senatore di Forza Italia e il deputato Pietro Pittalis, presidente della commissione giustizia. Presenti all’incontro il deputato Tommaso Calderone, il senatore Pier Antonio Zanettin, l’eurodeputato Flavio Tosi e il deputato Paola Boscaini.
Il Viceministro Sisto in merito al pacchetto Nordio, cioè le riforme che l’ex giudice trevigiano sta per varare, ha sottolineato: “non si tratta affatto di una legge bavaglio, i giornalisti saranno liberi di citare ciò che vorranno dalle sentenze, non le note ininfluenti e che nulla aggiungono alla vicenda. Per questo motivo, bisogna ragionare sul diritto interno. Partendo dalla Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, l’Europa ha già spinto molto l’Italia ad ammodernarsi, anche in tema di giustizia. Le nostre riforme – conclude il viceministro – sono riforme costituzionali e hanno un solo soggetto: il cittadino che deve riacquisire fiducia nelle istituzioni. Infatti saranno i cittadini a decidere se queste norme dovranno entrare in vigore. Certo è che non può pesare di più il processo stesso della sentenza”.
Zanettin, primo firmatario del DDL intercettazioni, ha poi elencato i tre pilastri della super riforma della giustizia: “premetto che questa riforma, prima di essere messa nero su bianco, è stata a lungo ponderata e tutte le parti interessate sono state coinvolte nella discussione. Il primo pilastro è che si ritornerà ad avere il diritto alla privacy (per esempio, non sarà più possibile intercettare un cliente e il suo avvocato), il secondo pilastro tutela anch’esso la privacy e non sarà possibile accedere al telefono di un indagato senza una convalida del Giudice delle indagini preliminari; la terza e ultima riguarda, invece, il periodo di conservazione delle intercettazioni: il Gip (giudice delle indagini preliminari, ndr) dovrà autorizzare il Pubblico Ministero a mantenerle secondo specifici criteri. Ovviamente per quanto riguarda i casi di mafia e terrorismo tutto ciò viene meno perché si trattta di un altro discorso”.
Pittalis, invece, ha dichiarato: “Non c’è un intento punitivo verso i magistrati, ma è una riforma utile, per il cittadino affinché si senta garantito. È stato inoltre modificato il reato d’abuso d’ufficio perché anacronistico, tanto quanto la legge Severino.
Era impensabile che la sentenza passasse, di fatto, in giudicato dopo un solo grado di giudizio con conseguente danno di immagine incalcolabile per la persona oggetto del giudizio. È giusto, in alcuni casi casi ammettere che un Magistrato possa abusare del suo potere. Per esempio, su 5mila processi per abuso d’ufficio, sono state poche le condanne effettive. Il vero motivo è che nessuno paga per questi effetti devastanti sulla vita professionale delle persone.
Su questo tema Calderone ha sottolineato: “le leggi le deve scrivere il parlamento, la magistratura le applica e il cittadino le osserva. Con Forza Italia siamo pronti a sostenere le battaglie in cui crediamo. La separazione delle carriere prevede due ordini della magistratura diversi, uno per i giudici e uno per il Pubblico Ministero. Si andrà a sorteggio e ci sarà un organo disciplinare che chiamerà Alta Corte, non il famoso autogoverno. Questo per comunicare al cittadino e all’organo stesso la serietà dell’approccio giudicante. Il motivo della contrarietà alla separazione delle carriere di certa politica sfugge a tutti. Di fatto ci deve essere una parità tra accusa e difesa nello svolgimento del processo.
È intervenuto anche Tosi e ha evidenziato: “un tema che non è stato toccato riguarda il carcere. Deve essere rieducativo, non punitivo e ingiusto. È complicato da gestire ma a Verona stiamo seguendo con attenzione il problema carceri, visti i numeri dei suicidi.
I fondi pnrr sono stati vincolati a delle riforme precise: e questo è uno sprone per l’Italia. Con questo convegno ci si sta arrivando. Come Italia sul funzionamento della macchina della giustizia siamo indietro. Spiace vedere che i magistrati politicizzati prendano delle posizioni politiche, usando la toga. La separazione delle carriere va a risolvere anche questo problema”.
In conclusione, Boscaini, che ha sposato l’idea dell’avv Matteo Destri, che oggi era presente in qualità di moderatore, ha sintetizzato: “Forza Italia è l’unico partito che si sta muovendo nel territorio per spiegare i temi alla cittadinanza”. Oggi è toccato alla giustizia. Forza Italia è vicino alla gente e ha delle competenze e delle professionalità che consentono riforme richieste da tempo”.