Fondo Comuni Confinanti, rinnovata l’intesa

 
 

FONDO COMUNI CONFINANTI

L’intesa rinnovata a Roma
Anche in futuro Trento e Bolzano verseranno 40 milioni l’anno a testa

Anche in futuro, la Provincia di Bolzano e quella di Trento verseranno 80 milioni di euro all’anno per alimentare il Fondo comuni confinanti, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e sociale dei territori di Lombardia e Veneto confinanti con Alto Adige e Trentino.

Il 30 novembre a Roma è stata rinnovata l’intesa tra il governo, le province autonome di Trento e Bolzano e le Regioni Veneto e Lombardia.

L’accordo rafforza quanto già sancito nel 2014 rinnovando e rilanciando alcuni aspetti fondamentali per una gestione snella del Fondo alla stregua della linea operativa che il Comitato si è dato in questi anni, improntata sulle strategia d’area vasta.

Il presidente del Comitato paritetico, Roger De Menech sottolinea come «oggi sia fondamentale collaborare insieme agli enti locali perché gli investimenti del fondo vengano sempre più estesi nell’area vasta dei territori di confine».

Alla riunione presso il ministero degli Affari regionali hanno partecipato i deputati veneti Diego Zardini e Alessia Rotta. «Tre anni fa abbiamo voluto fortemente le modifiche nella gestione del Fondo che hanno consentito a questo strumento di funzionare, inserendo elementi di democraticità e partecipazione degli enti locali coinvolti», ricorda Zardini. «Considerata la piena disponibilità delle Province Autonome a proseguire in questo percorso, dobbiamo dargli continuità».

«Grazie al Fondo», afferma Rotta, «è possibile realizzare progetti di sviluppo concreti che contribuiscono a contrastare fenomeni di abbandono e spopolamento delle zone montane. Il Fondo riconosce le fragilità peculiari di queste aree e con una pluralità di interventi di carattere sociale e infrastrutturale aiuta a metterle in connessione con quelle più sviluppate, di fatto puntando a ridurne le sperequazioni».

«Con oltre 400 progetti finanziati per oltre 550 milioni», specifica il sottosegretario Gianclaudio Bressa, «è un esempio di come sia stato attivato in maniera intelligente quanto previsto dalle leggi».

Il rinnovo dell’intesa prevede che il Fondo comuni confinanti sostenga in maniera prioritaria progetti considerati di interesse strategico per tutta l’area di confine e che abbiano valenza anche sovraregionale, in particolare nei settori della mobilità, del turismo, dello sviluppo digitale, della sanità, della formazione, dell’energia, dell’ambiente e della cultura.

Il fondo, come noto, è stato istituito per favorire uno sviluppo coeso dei territori confinanti conseguendo obiettivi di perequazione e solidarietà.

Alla firma dell’intesa hanno partecipato il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa, il presidente del Fondo Roger De Menech, i presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Arno Kompatscher e Ugo Rossi, e i rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, Ugo Parolo e Federico Caner.

Il bilancio delle attività del fondo comuni confinanti è stato tracciato alla presenza del Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, e dai dati è emerso che dal 2010 ad oggi le due province autonome hanno versato 550 milioni di euro per l’attivazione di 400 progetti (un terzo in Lombardia, due terzi in Veneto) su un territorio che riguarda 48 comuni delle province di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza e Belluno: 42 di questi comuni confinano con il Trentino, 6 con l’Alto Adige.

Per il futuro si punta sulla semplificazione delle procedure e su un più massiccio utilizzo dei fondi, visto che sino ad oggi solo il 10% delle risorse a disposizione è stato effettivamente investito.

Fra i progetti messi in cantiere nei primi anni di vita del fondo comuni confinanti spiccano:

  • Uno studio preliminare per la realizzazione di un traforo dello Stelvio;
  • Un piano triennale di investimenti del Parco nazionale dello Stelvio in Lombardia (circa 12 milioni complessivi);
  • Un collegamento tra i comuni lombardi di Valvestino e Magasa e le valli Giudicarie (32 milioni);
  • Una ciclabile sul Garda bresciano (10 milioni);
  • Il completamento del progetto di collegamento sciistico Comelico superiore-Alta Pusteria (26 milioni stanziati attraverso il fondo, circa 44 milioni l’investimento complessivo);
  • Lo studio di fattibilità del Treno delle Dolomiti-Ferrovia Bellunese;
  • Un sostegno alla domanda per l’accesso alla banda larga nelle aree di confine tra Trento e Bolzano;
  • Un piano di marketing territoriale delle Dolomiti;
  • La realizzazione del collegamento funiviario Cortina-5 torri (18 milioni del fondo su un totale di 24,2).

Il Ministro delle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio ha commentato in seguito alla presentazione dell’iniziativa: «Sono felice che questo lavoro sui fondi di confine, cominciato nel 2013-2014, abbia prodotto gli effetti sperati. In particolare, come responsabile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti evidenzio le importanti risorse messe a disposizione per la mobilità sostenibile. Infatti i 34 progetti per un totale di circa 124 milioni investiti in piste ciclabili sono il segno evidente della sensibilità dei territori su questi temi».

 
 
Davide Caldelli
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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