Negli ultimi due anni è stato il vero grattacapo di numerosi viticoltori dell’est veronese e della zona del Soave in particolare. Stiamo parlando della flavescenza dorata, una malattia che colpisce la vite impedendo il corretto flusso della linfa all’interno della pianta, compromettendone la produttività fino a causarne la morte. Una fitopatologia batterica e parassitaria, in grado di contagiare nel giro di pochi mesi interi vitigni partendo da una sola vite.
Un fenomeno, quindi, che se non arginato in tempo rischia di diffondersi per intere valli, compromettendo radicalmente la salute dei vigneti e la produzione di alcune delle più importanti DOC della nostra regione.
Per questo, a partire dal 2022 nella Regione Veneto sono state disciplinate con decreto regionale diverse modalità di intervento obbligatorio da parte dei coltivatori per il contenimento della flavescenza dorata, con un calendario di trattamenti da eseguire obbligatoriamente, pena ingenti sanzioni amministrative.
Per sostenere il costo di questi trattamenti e per aiutare gli agricoltori colpiti dal calo di produzione avuto, da pochi giorni la Regione del Veneto ha istituito un fondo di 1,5 milioni di euro, a sua volta derivante dal riparto di un fondo statale di 4 milioni di euro, che sarà distribuito tra le aziende agricole e i coltivatori del territorio regionale diretti interessati dalla problematica.
Gran parte di questi, si concentrano nella zona di produzione del Soave e in particolare nella Val d’Alpone, con alcuni vitigni colpiti anche nel territorio comunale di Soave, nelle frazioni collinari di Castelcerino e Fittá.
Così il Sindaco di Soave, Matteo Pressi: “è
una buona notizia per la nostra denominazione, duramente colpita in alcune sue parti dalla piaga della flavescenza dorata. Combattere questo fenomeno ha dei costi ingenti soprattutto in termini di trattamenti, senza contare la contrazione nella produttività di alcune aziende. Si tratta di un aiuto fondamentale, soprattutto per i coltivatori diretti o le aziende più piccole che ad oggi non hanno le marginalità sufficienti per affrontare, dal punto di vista economico, il problema da soli”.
Ed è proprio sull’incentivo economico offerto dalla Regione che sono riposte le speranze dello Stato e dell’amministrazione regionale di debellare la flavescenza dorata poiché, come precisato, questa fitopatologia, avendo carattere contagioso, necessita di un approccio che interessi ogni singola vite colpita dal batterio, onde evitare che tutte le iniziative messe in campo perdano di efficacia e la malattia continui a diffondersi.
“Ora agricoltori possono essere parte attiva nella lotta a questo grave fenomeno, attuando tutte le iniziative necessarie e richieste dalla Regione senza il timore di avere contraccolpi economici. Solo con l’aiuto di tutti e si potrà risolvere efficacemente questa problematica”, conclude il sindaco di Soave Matteo Pressi.