Oggi al Cattolica Center attesi più di mille insegnanti ed educatrici delle scuole paritarie dell’infanzia e dei nidi integrati della provincia di Verona
Il presidente: “Prossime sfide la certificazione della qualità e la continuità educativa”
Una giornata per dare il “la” pedagogico all’anno scolastico 2018-2019, per indicare a docenti, coordinatori e comitati di gestione la strada maestra da seguire per educare. È questo il senso della Giornata pedagogica di avvio anno che Fism Verona, la Federazione italiana scuole materne che associa le scuole paritarie di ispirazione cattolica, ha in programma per oggi dalle 9 alle 12.30 al Cattolica Center di via Germania, 33.
La giornata. “ZeroSei, un progetto possibile con passione e competenza educativa” il titolo dell’incontro, che dopo i saluti delle autorità e del vescovo monsignor Giuseppe Zenti e l’intervento del presidente Ugo Brentegani, avrà come protagonista Elena Luciano, ricercatrice e docente di Pedagogia all’Università di Parma. In platea gli operatori della “galassia” Fism, che nel Veronese conta 178 scuole (di cui 72 con servizio di nido integrato), il 70 per cento delle scuole dell’infanzia della provincia. Un pubblico composto dai rappresentanti degli oltre mille genitori e volontari che gestiscono le scuole e dalle 1.230 tra coordinatrici, insegnanti ed educatrici che ogni giorno a Verona accolgono quasi 15mila bambini tra zero e sei anni.
Le sfide. «Dopo anni difficili in cui i tagli ai contributi statali, regionali e comunali, dovuti in quanto svolgiamo un servizio pubblico, hanno minato la sostenibilità del servizio, ora navighiamo in acque meno agitate», afferma Brentegani. «Un po’ di ossigeno che ci consente di non gravare sulle famiglie con aumenti delle rette che in alcuni casi, in passato, sono stati inevitabili per non interrompere il servizio ma ai quali cerchiamo fino all’ultimo di non dover ricorrere: non vogliamo diventare scuole per benestanti, siamo e restiamo scuole della comunità. Tanto più che nel Comune di Verona, su circa 80 scuole dell’infanzia, 34 afferiscono alla Fism e in provincia ci sono realtà in cui siamo i soli a svolgere questo servizio fondamentale. La sfida che ora ci attende è quella di ottimizzare le scuole dal punto di vista amministrativo e trasformarle in associazioni con personalità giuridica, in modo da alleggerire i gestori dalla responsabilità personale che finora era connaturata al loro ruolo, agevolando così il ricambio. Inoltre», conclude il presidente, «stiamo lavorando per arrivare a una certificazione della qualità delle nostre scuole, con standard pedagogico-qualitativi-amministrativi da verificare ogni due anni».
Il progetto. Proprio l’aspetto pedagogico, infatti, è quello che conferisce un senso di appartenenza delle scuole dell’infanzia Fism. Un’idea di bambino tradotta nel progetto psicopedagogico «ZeroSei»e stesa su carta nel volume «L’appartenenza nell’essere», di cui proprio sabato sarà presentata la seconda edizione.
«Educare significa garantire la continuità che valorizza la progressione individuale di ogni bambino nella libertà dei suoi tempi e nel rispetto dei suoi bisogni», spiega Francesca Balli, vicepresidente Fism e referente per il coordinamento pedagogico in equipe centrale con Laura Campagnari. «Una continuità che le scuole Fism garantiscono da sempre nella fascia zero-sei anni grazie ai nidi, che dall’anno 1991nascono come integrati all’interno delle scuole dell’infanzia dell’associazione. Nel 2015 anche i coordinamenti pedagogici, prima divisi in nidi e infanzia, sono confluiti nel Coordinamento pedagogico ZeroSei di Fism Verona, che consente di unificare la formazione permanente degli insegnanti (la Federazione ha messo a disposizione per questo la Scuola di Formazione Permanente, ndr) e la metodologia. Una pedagogia comune, dunque, che consente ai bimbi di sperimentare all’interno delle nostre scuole dell’infanzia e dei nidi la continuità positiva dell’esistenza».