Abbiamo attraversato tutta la città per monitorare lo stato dei cantieri del filobus e per raccogliere le opinioni dei tanti comitati e residenti che all’opera si sono sempre opposti. Da Borgo Roma a San Michele, dallo Stadio a Borgo Venezia, Verona ormai da mesi è stata trasformata in un enorme cantiere, creando disagi al traffico, ai cittadini e ai commercianti delle zone interessate. Dopo il passo indietro del sindaco i comitati chiedono di ripensare il progetto perché sia davvero utile alla città.
Claudio Rubagotti, rappresentante comitato no filobus: «Era da più di due anni che chiedevamo al sindaco di ripensarci sul filobus e di aprire un tavolo di confronto con i cittadini perché si realizzasse un progetto davvero utile alla città. Adesso pare abbia deciso di fare marcia indietro e noi chiediamo chiarezza per Verona».
«La sensazione è quella di una totale confusione, che preoccupa ancora di più i cittadini – dice Giovanni Valenza del Comitato di San Paolo, uno dei tanti nodi critici del progetto dove la strada ad imbuto impedisce il passaggio del nuovo mezzo a meno che non si allarghi la stessa a danno di abitazioni e negozi-. Ci sono persone che non sanno se dovranno lasciare la propria casa, altre se perderanno il lavoro. Vorremmo che il sindaco ci ascoltasse e finalmente ci dicesse che ne sarà del nostro futuro».
«Il filobus non avrebbe migliorato il traffico, anzi lo avrebbe danneggiato, così come avrebbe peggiorato la vita dei quartieri – sostiene la signora Paola Sauro da anni residente in Borgo Trento-. La nostra città non è fatta per grandi mezzi, si sarebbe piuttosto dovuto pensare a piccoli bus elettrici. Non ci servono altre opere impattanti, che stanno riempiendo Verona di buchi, ma più verde».
Sergio Mantovani, del comitato Borgo Roma dice: «Purtroppo come sempre la fanno da padrone gli interessi economici a danno della qualità di vita dei cittadini». Tra via Comacchio e via Giuliari la strada del filobus sarebbe passata accanto a scuole e campi sportivi aumentando il pericolo per ragazzi e residenti.
Ma i problemi continuano, solo per citarne alcuni, in via Pisano, via Caperle e via Fedeli e al capolinea dello Stadio in via Fra Giocondo dove per realizzare strada e banchina sono stati abbattuti diversi alberi (come in via Dal Cero lato stazione), senza che le associazioni ambientaliste siano riuscite ad ottenere i documenti di questi tagli o informazioni su dove verranno piantati gli alberi compensativi.
Gli intervistati, e molti altri cittadini, lamentano gli oltre 140 milioni di euro dell’opera (dei quali il 60% pagati dallo Stato), appalti e sub appalti senza una gara trasparente, nessun PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile) e una comunicazione del progetto che serve solo a fare pubblicità (si veda la partecipazione di Gerry Calà) ma che non aiuta a informare i cittadini dei pro e contro dell’opera.
Non restano che strade a percorrenza ridotta, alberi tagliati, sensi di marcia cambiati e ovunque centinaia di metri di recinzioni che delimitano i cantieri e mentre il sindaco Sboarina temporeggia alcuni operai tornano a lavoro su un progetto che dovrebbe essere fermo e da Amt giunge solo silenzio e le richieste di chiarezza dei cittadini vengono ignorate. Ma allora questo filobus si farà o no?
Non è che sindaco e giunta abbiano cambiato strategia?
Fingono di essersi ravveduti, di aver capito quanto le due opere filobus e 5g siano dannose, di voler approfondire, conoscere di più e invece zitti zitti, le stanno portando avanti!? A San Michele sono spuntati strani pali, vicini ai lampioni, più bassi, a cosa servono? Lo vorrei sapere. Mi può rispondere sindaco, cortesemente ? Grazie