“La disponibilità del sottosegretario Del Basso De Caro ieri in visita a Verona ci ha permesso di usare la massima trasparenza possibile sulla vicenda del filobus il cui racconto fino ad oggi è stato consegnato unicamente ai sommari resoconti dei viaggi politici del Sindaco Tosi a Roma”.
È in questo modo che il deputato Zardini e l’ex consigliere comunale Carlo Pozzerle aprono sulla questione filobus, che in questi giorni sta interessando le cronache cittadine.
“A quanto già detto – rilevano gli esponenti scaligeri – , vorremmo aggiungere alcuni dettagli, non secondari, emersi nel corso del workshop con i rappresentanti istituzionali Pd tenutosi nella seconda parte della visita di De Caro a Verona. Il finanziamento statale è ancora lì, in attesa. Da parte del governo c’è l’impegno a mantenerlo disponibile. Tuttavia tale disponibilità non può considerarsi valida per un tempo indefinito. Niente e nessuno può assicurare che il Cipe, organo tecnico cui spetta la decisione finale sul finanziamento filobus, magari di fronte ad una nuova, peraltro già annunciata, rimodulazione della spesa, non possa cambiare opinione in merito alla finanzi abilità. Progetto esecutivo che, va ricordato, esiste soltanto per la parte validata (primo stralcio i cui lavori sono stati consegnati il 18 gennaio) ma per il resto presenta ancora numerosissime incognite che vanno risolte quanto prima”.
“Non è allarmismo – incalzano Zardini e Pozzerle -, ma quanto chiaramente emerso dall’incontro che il PD ha avuto con il Sottosegretario on. De Caro. E’ opportuno ribadire che non ci sono preclusioni per l’impiego dei mezzi da 24 metri di lunghezza da parte del Ministero dei Trasporti, ma ci sono due punti che vanno risolti:
1) è necessario acquisire il parere favorevole della motorizzazione civile verso il quale Comune e AMT devono fare i dovuti passi. Serve un atto amministrativo specifico per la deroga rispetto ai mezzi da 18 metri.
2) la verifica da parte di AMT e Comune che il mezzo da 24 metri possa circolare senza impedimenti sul percorso progettato e approvato. Vale a dire occorre verificare se il tragitto consente il passaggio di mezzi più lunghi rispetto a quelli progettati e appaltati.
“Oltre a questo – continuano gli esponenti Pd – devono essere risolte altre questioni amministrative che sono di sola competenza del Comune, al di la delle note beghe politiche aziendali ancora irrisolte. Prima fra tutte sarebbe opportuno un pronunciamento dell’autorità sul controllo degli appalti se può essere sostituito il mezzo di trasporto con un diverso modello senza fare una nuova gara. E qui si introduce un altro problema che non può essere trascurato. Come noto i lavori sono stati consegnati il 18 gennaio ma solo per una parte del percorso. Per un’altra parte deve essere ancora validato il progetto esecutivo e quindi i lavori non sono stati consegnati. Cioè i lavori sono stati consegnati a metà. Inoltre risulta che l’impresa aggiudicataria abbia già chiesto la sospensione dei lavori appena consegnati fino a quando non si avranno certezze sul mezzo utilizzabile. L’argomento è già stato discusso in C.d.A., con quali esiti e scelte dovrebbe essere l’Amministrazione a dirlo”.
“E’ del tutto evidente – concludono Zardini e Pozzerle – che per dare certezza alla realizzazione del filobus sono indispensabili atti concreti del Comune per uscire da questo caos amministrativo e tecnico, che porterebbe in caso contrario ad un inevitabile immobilismo. Il Governo ha confermato la disponibilità e l’impegno per risolvere le questioni riguardanti il filobus, ma d’altro canto ci devono essere atti e decisioni che spettano all’Assessore competente, cioè al Sindaco e ad AMT. In breve, le preoccupazioni non riguardano l’affidabilità del governo che, diversamente dai precedenti, non è lì pronto a toglierci i soldi da sotto il naso per darli a qualcun altro. Al contrario riguardano coloro che, a lavori in parte già consegnati, dovrebbero procedere spediti verso la risoluzione dei problemi rimasti, mentre al contrario si mostrano ogni giorno di più intrappolati in una matassa ingarbugliata che non riescono a sbrogliare”.