Vola in Afghanistan nei luoghi martoriati dalla guerra la Lessinia d’Oro, il massimo riconoscimento del Film Festival della Lessinia. La rassegna cinematografica dedicata a vita, storia, tradizioni nelle terre lontane si è conclusa sabato 26 agosto al teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Verona) con la premiazione del lungometraggio Wolf and sheep – Il lupo e le pecore (Afghanistan, Danimarca, Francia 2016) della regista e sceneggiatrice afghana Shahrbanoo Sadat. Questa la motivazione data dalla giuria internazionale: “Il film crea un quadro complesso, emozionante e a volte buffo della quotidianità di un villaggio afghano, fatta di piccoli conflitti, pettegolezzi e amicizie. Il rapporto di un ragazzo e una ragazza, lasciati un po’ in disparte, ci conduce attraverso piccoli quadretti narrativi di lupi e pecore. L’abile direzione dei personaggi, prevalentemente attori non professionisti, ci proietta immediatamente in un mondo remoto senza però farcene sentire la distanza; si prova quasi confidenza. L’intelligente drammaturgia dell’opera, segnata dalla brusca interruzione della narrazione di queste giovani vite nel momento in cui diventano profughe, rivela una inusuale cifra autoriale che lascia aperte molte domande”.
Si rimane in Afghanistan per la Lessinia d’Argento. A conquistare la migliore regia è stato infatti il regista e fotografo belga Pieter-Jan De Pue con il documentario The land of the enlightened – La terra degli illuminati (Belgio, Francia 2016), vicenda ambientata sulle alture del Pamir. “Lontano dal politicamente corretto – hanno commentato i giurati – il film apre le nostre menti sulle conseguenze ambivalenti e contraddittorie della situazione afghana. Attraverso la prossima generazione di adolescenti, e un esercito di giovani soldati catapultati in quel che resta di un Afghanistan segnato da continui conflitti, il film mostra il ritorno del mito di gloria e la nascita di una nuova guerra tra “signori”. Il regista si muove in un territorio complesso con straordinaria dedizione e preparazione, e riesce a realizzare un’opera forte e travolgente, sotto ogni aspetto formale. Attraverso un sapiente mix di elementi di osservazione e altri di messa in scena, lo spettatore non resta mai indifferente. Grazie anche al potente sound design e a un montaggio abile e avvincente, The land of the enlightened ci smuove costantemente”.
Altri riconoscimenti – Tra le 21 opere cinematografiche in concorso, la giuria internazionale – composta quest’anno da Camille Chaumereuil (Francia), Petra Felber (Germania), Frode Fimland (Norvegia), Andreas Pichler e Sara Zanatta (Italia) – ha consegnato alla scrittrice e regista di Lucerna Alice Schmid il premio per il miglior documentario a Das mädchen vom Änziloch – La ragazza dell’Änziloch (Svizzera 2016) per la capacità di intrecciare natura e mito con la quotidianità di una dodicenne. Il premio per il miglior lungometraggio è stato attribuito a Die einsielder – Gli eremiti (Austria, Germania 2016) di Ronny Trocker, mentre migliore cortometraggio è risultato Dadyaa (Francia, Nepal 2016) di Pooja Gurung e Bibhusan Basnet, ambientato in un villaggio nepalese.
Premi speciali – Il documentario My name is Eeooow – Il mio nome è Eeooow (India 2016) di Oinam Doren ha ottenuto il premio del Curatorium Cimbricum Veronense alla memoria di Piero Piazzola e Mario Pigozzi al miglior film di un regista giovane. Migliore opera cinematografica sulle Alpi ad ottenere il premio della Cassa Rurale Vallagarina è stata Oltre il confine. La storia di Ettore Castiglioni, documentario realizzato dal video-reporter Andrea Azzetti e da Federico Massa. Il premio “Log to Green” per il miglior film ecosostenibile è andato al fotografo, regista e produttore Alessandro Pugno per Jardines de plomo – Giardini di piombo (Spagna, Italia 2017). Il premio della giuria di MicroCosmo dei detenuti della casa circondariale di Verona l’ha conquistato Árborg del giovane regista parigino Antoine Delelis. La giuria dei bambini ha scelto invece quale animazione preferita Our wonderful nature. The common chameleon – Natura meravigliosa. Il camaleonte mediterraneo (Germania 2016) di Tom Eshed. Infine, il premio del pubblico cantine Bertani è stato assegnato a Ritorno sui monti naviganti (Italia 2017) di Alessandro Scillitani.