Fials: “Si risparmia sul Filarmonico per pagare consulenze esterne. Pianificano la chiusura del Teatro”

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota della Segreteria Provinciale FIALS/CISAL di Verona.

“Il Consiglio d’indirizzo della Fondazione Arena di Verona ha finalmente concesso ai veronesi che amano il proprio Teatro Filarmonico, e sono tanti, di andare all’Opera anche d’inverno, cosa non scontata visti i ritardi sull’analisi delle scelte e sostenibilità economica delle medesime. Non c’è da ringraziare per il lavoro svolto e non ci uniamo alle ottimistiche visioni apprese dalla stampa, constatato che il cartellone 2019 è solo fino a Maggio: nessuna attività lavorativa in autunno”.

Una Fondazione Lirica gestita congruamente programma due anni avanti: non qui

a Verona dove i creditori attendono da oltre due anni nonostante il ministero abbia deliberato un fondo rotativo – Bray – tuttora non pervenuto per 9 milioni dei 10 milioni stanziati.

Si risparmia quindi sul Filarmonico, teatro per i veronesi, per pagare ad esempio 500mila euro di consulenze esterne, fuori Piano 2018, senza richiedere al Comune i rimborsi milionari annui dovuti per legge per allestire l’Anfiteatro d’estate oltre a contributi consoni e non mascherati dall’extra lirica.

Tutti sappiamo che producendo meno spettacoli si ridurrà ulteriormente il FUS 2019, generando un circolo vizioso che presuppone la pianificata chiusura del Teatro. Non possiamo quindi unirci al coro di ottimismo riportato dai media.

Nel frattempo continuano a gravare sui bilanci sia la rata della milionaria multa derivante dalla mala gestio di Arena Extra s.r.l., sia i costi di un Museo AMO improduttivo.

Di conseguenza insistiamo a denunciare tutto ciò che mira a sopprimere l’offerta culturale per il territorio mantenendo invece gli sprechi e le responsabilità di gravissime criticità che da anni denunciamo in tutte le sedi”.

 
 

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