La Regione Veneto guarda ai più piccoli e, in vista della fase 2, intende avviare in via sperimentale la riapertura di servizi e scuole per i bambini 0-6 anni. Questo l’obiettivo del primo confronto tra gli assessori alla sanità e sociale, Manuela Lanzarin, e alla scuola, Elena Donazzan, l’Ufficio scolastico regionale e i responsabili e gestori delle scuole statali, paritarie e private dell’infanzia, che ha coinvolto anche i sindaci (Anci), il dipartimento regionale di prevenzione sanitaria e la federazione dei pediatri di base (Fimp). Al centro del confronto i bisogni dei circa 140 mila bambini under 6 del Veneto che, prima dell’emergenza sanitaria, frequentavano un nido o una scuola per l’infanzia. In Veneto, infatti, un quarto (25.673) dei bambini della fascia 0-3 anni, frequenta un nido o un servizio per la primissima infanzia. E nella fascia 3-5 anni, sei bambini su 10 frequentano una delle 1119 scuole d’infanzia paritarie (per un totale di 73.518 bambini), e 41.377 sono iscritti ad una scuola d’infanzia statale.
In Veneto l’andamento epidemiologico nel territorio ha evidenziato sinora pochissimi casi di contagio tra i bambini. L’attivazione dei centri estivi nel territorio potrebbe avvenire in modo graduale, a partire dalle province o zone dove si registra il minor numero di casi positivi.
Ma i gestori delle scuole chiedono indicazioni chiare e protocolli sanitari condivisi. I rappresentanti dei servizi per l’infanzia e delle scuole paritarie (Fism, AssoNidi, Aninsei Confindustria) e il presidente Anci Veneto hanno formulato le prime proposte per riorganizzare ambienti e vita educativa nelle scuole e nei servizi dell’infanzia secondo criteri di sicurezza: ambienti sanificati, la fornitura a tutti i dipendenti di mascherine e gel, la garanzia del monitoraggio sanitario, la misurazione della temperatura quotidiana, il cambio quotidiano del vestiario, l’igienizzazione delle calzature. I gruppi-classe non dovranno superare i 15 bambini, dovranno essere previste fasce orarie ‘allargate’ per ingresso e uscita in modo di evitare assembramenti, attenzione ai contatti, allontanamento immediato in caso di eventuali sintomi e riammissione sorvegliata accompagnata da presentazione del certificato medico.
Il confronto in Regione proseguirà la settimana prossima quando le proposte operative di Comuni e gestori delle scuole e servizi per l’infanzia verranno messe a confronto con i protocolli e i piani di salute pubblica già attivi in Veneto e si scriverà un documento di sintesi e di indirizzo per il riavvio di questo particolare segmento dei servizi scolastici.