“Sono trascorsi ben dieci mesi dal primo passaggio nelle Circoscrizioni e nel Consiglio Comunale della variante urbanistica 23 al Piano degli Interventi. Variante definita “di rimodulazione” che ha riportato in auge il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi di Verona sud.
Sono trascorsi dieci mesi anche dall’accoglimento da parte dell’assessore Segala della proposta delle opposizioni di istituire un tavolo di lavoro con Circoscrizioni 4^ e 5^ ed ordini professionali per concertare il progetto di recupero in modo ragionevole, sostenibile e con ricadute positive per i quartieri”.
A redarre il presente comunicato sono i seguenti esponenti del Partito Democratico: Giorgio Bonanomi, Michele Bresaola, Sara Facci – gruppo PD Circoscrizione 5^
Carlo Badalini, Giovanni Sterza, Sabrina Ugolini – gruppo PD Circoscrizione 4^
Camilla Mariotto – segretario Circolo 5^ PD
Francesco Casella – segretario Circolo 4^ PD
“Apprendiamo in questi giorni – prosegue la nota – sulla stampa, poiché le informazioni sul futuro della città viaggiano molto di più qui che nelle sale consiliari, che il progetto di recupero dell’ex Manifattura “salterà” l’approvazione della variante 23 e andrà direttamente a Venezia, in quanto la proprietà dell’area (Ve. Re srl) ha ottenuto la valenza turistica strategica di interesse regionale dell’area.
Contestiamo alla Giunta Comunale di essersi rimangiata le promesse per una nuova fase di pianificazione urbanistica partecipativa e di dialogo con i quartieri e di sostenibilità socio-ambientale di Verona sud.
Ricordiamo che le Circoscrizioni 4^ e 5^ avevano approvato degli specifici ordini del giorno per chiedere di sostituire la metratura commerciale con verde pubblico pianificato in coerenza ai futuri ed attesi Parco allo Scalo Merci ed ampliamento Parco S. Teresa, e di stralciare la proposta di nuovi 500 posti auto oggetto di accordo privato tra VeronaFiere e la proprietà.
Il progetto, invece, risulta passare immutato rispetto all’istanza originaria che prevede di ricavare 17.000 mq di alberghiero, 7.000 di commerciale e 10.000 di terziario, per un totale di 34.000 mq, ovvero più delle precedenti previsioni edificatorie.
LA MAGGIORE CRITICITÀ
Il punto forse più critico è la creazione di alcune centinaia di nuovi parcheggi interrati, su richiesta della Fiera, che da un lato possono pregiudicare la qualità del parco pubblico previsto e dall’altro denotano l’insufficiente impegno a disincentivare l’uso dell’auto privata. E questo sembra essere essere ancor di più inspiegabile in considerazione del fatto che proprio in Viale del Lavoro circolerà il filobus e che, stando agli uffici comunali, si assume che il parcheggio scambiatore alla Genovesa entri in funzione entro fine anno. Esso, infatti, concepito proprio per sgravare da parcheggi e traffico improprio e parassita il quartiere fieristico che oggi soffoca Borgo Roma e Golosine, risulta necessario per Verona sud, ma forse non è sufficiente come capienza: per il rango della Fiera dovrebbe essere accompagnato da un altro presso l’aeroporto Catullo.
Termine della nota con: “Infine il progetto di recupero dell’ex Manifattura costringerà all’ennesima variante al tracciato del filobus, dilatando verosimilmente i tempi di quest’opera pubblica”.