“L’abbiamo tanto aspettata, questa revoca delle mozioni omofobe. Specialmente noi di +Europa, che della difesa dei diritti abbiamo fatto il nostro DNA politico e il cardine di tante battaglie, anche sul territorio veronese”.
Anna Lisa Nalin, membro della segreteria nazionale di +Europa e portavoce Veneto, assieme ai colleghi Giorgio Pasetto e Marco Vincenzi, esprime piena soddisfazione per il risultato ottenuto in Consiglio Comunale, dove la seduta ha licenziato l’ordine del giorno per la revoca delle mozioni 336, 383 e 393, approvate tra aprile e luglio di venticinque anni fa.
“Ci sono voluti ventisette anni per arrivare, ieri in consiglio comunale, alla cancellazione delle mozioni omofobe, che respingevano le risoluzioni europee in tema di pari dignità delle persone con diverso orientamento sessuale e identità di genere, distinguendo tra coppie omosessuali e coppie eterosessuali unite dal vincolo del matrimonio e ponendo l’accento, come unica e possibile, solo sulla famiglia tradizione.
Siamo orgogliosi che +Europa abbia sostenuto e continui a sostenere Damiano Tommasi e il progetto politico di Rete!, che hanno portato a questa svolta. Nel periodo pre-elettorale, noi di +Europa abbiamo dato il nostro contributo al tavolo della coalizione sui diritti coordinato da Jessica Cugini, prima firmataria della mozione di revoca.
La cancellazione delle mozioni omofobe risalenti al 1995, così come la recente adesione del Comune di Verona alla alla R.EA.DY, la rete degli enti locali impegnati a prevenire e superare le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, rappresentano passi fondamentali per un importante cambiamento culturale e sociale nei rapporti tra l’amministrazione e i cittadini, nonché tra i cittadini stessi e il loro modo di porsi verso gli altri.
Azioni come queste fanno girare pagina nei confronti della politica intollerante e discriminatoria delle destre veronesi.
Non da ultimo: la votazione di ieri sera in consiglio comunale ha visto ventuno consiglieri favorevoli, quindici assenti e un astenuto. Su chi non si è voluto neppure pronunciare, non c’è altro da aggiungere…. se non che il Comune di Verona, finalmente, non è più omofobo”.