Si è presentato nella mattinata di ieri, lunedì 29 novembre, presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Verona per il disbrigo di alcune pratiche, il cittadino pachistano A.S., classe 84′, latitante dal 17 febbraio scorso, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP del Tribunale di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica calabrese, nell’ambito della nota operazione denominata ‘IKAROS’ con la quale la Squadra Mobile di Crotone, nel febbraio del 2021, aveva arrestato 24 persone, per un totale complessivo di 91 persone indagate, accusate a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica, traffico d’influenze illecite, corruzione.
In particolare l’arrestato è stato indagato per aver fatto parte di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di una serie indeterminata di reati finalizzati a favorire la permanenza illecita sul territorio dello Stato italiano ed europeo, di soggetti richiedenti asilo, associazione avente ramificazioni sul territorio nazionale e all’estero, specializzata nella predisposizione di documentazione falsa attestante residenze fittizie e false assunzioni nei confronti di soggetti richiedenti asilo, interessati ad ottenere il riconoscimento di una forma di protezione internazionale, non in quanto bisognosi di essere salvaguardati dal loro stato di origine, bensì solo per ottenere un titolo di soggiorno che garantisse loro la libertà di movimento sul territorio italiano ed europeo.
A fronte di tali prestazioni, i richiedenti asilo erano disposti a pagare delle somme di denaro. A.S. in particolare, è risultato essere partecipe del sodalizio criminoso, attivo nella città di Crotone e Catanzaro, svolgendo l’attività di intermediario tra cittadini stranieri ed un noto avvocato del Foro di Crotone.
Nello specifico, per un grande numero di casi, risultava essere il sottoscrittore delle false dichiarazioni di ospitalità presso abitazioni sedenti in Botricello (CZ), formalmente a lui riferibili, ma, come si è dimostrato, del tutto inidonee a fungere da ricovero ed ospitalità.
Il provvedimento a carico dell’arrestato è stato notificato da personale della Squadra Mobile di Verona e dopo le formalità, l’arrestato è stato associato presso il Carcere di Montorio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.