“Sull’energia, l’UE sta prendendo le decisioni sbagliate. E i risultati li stiamo già vedendo in bolletta“.
Paolo Borchia, europarlamentare della Lega e coordinatore di Identità e Democrazia in commissione ITRE, analizza il momento che vive il settore:
“Noi chiediamo un approccio meno ideologico, in grado di leggere numeri e dinamiche, in grado di tenere conto del fatto che la transizione ecologica ha bisogno di tempi e investimenti. In un contesto post pandemico, il buon senso imporrebbe tempistiche più flessibili per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione: purtroppo però stiamo assistendo a una insensata corsa a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutrale, ma arrivare primi ed essere causa solo del 9% delle emissioni di anidride carbonica su scala globale non ha senso, è un obiettivo tanto ambizioso quanto inutile, dove i costi superano i benefici.
“E intanto – conclude Borchia – mentre noi penalizziamo consumatori e imprese con l’impianto normativo più restrittivo del pianeta, la Cina spinge sul carbone per garantire elettricità e riscaldamento. In sintesi, con questo approccio, gli altri inquinano, gli europei pagano“.