Emergenza povertà abitativa: se ne parla a Santa Marta

 
 

Sono 1,7 milioni le famiglie italiane a rischio di povertà abitativa. Aumentano le richieste di alloggi a canone ridotto, ma le liste di attesa municipali contano non più di 650 mila persone. I dati, emersi dal report “The state of housing in the E  2017, fanno luce su uno scenario in cui  il “social housing” può rappresentare una possibile soluzione.

Eppure di social housing, l’offerta di alloggi e servizi con forte connotazione sociale per chi non riesce a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato, per ragioni economiche o per assenza di un’offerta adeguata, si parla ancora poco.

Per fare il punto sullo stato dell’arte di questo tipo di strumento di lotta alla povertà abitativa, giuristi ed esperti del settore si riuniscono oggi, 12 aprile, alle 14.30, nell’aula B del polo Santa Marta dell’università di Verona per il workshop “Nuove sinergie per il social housing”. L’appuntamento è organizzato  dal dipartimento di Scienze giuridiche.

Il workshop sarà l’occasione per spiegare ai presenti in che modo l’offerta di alloggio e servizi abitativi con connotazione sociale possano rappresentare un’alternativa ad un mercato sempre più impoverito dal lato della domanda e quale possa essere il ruolo del terzo settore nell’affiancare gli enti pubblici.

L’obiettivo del progetto di ricerca è elaborare nuove proposte che, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, valorizzino l’iniziativa del privato e del terzo settore in materia di social housing, senza trascurare il fondamentale ruolo della pubblica amministrazione che tale iniziativa deve favorire. I promotori sono infatti convinti che la realizzazione dell’housing sociale non  dovrebbe essere esclusivo appannaggio della pubblica amministrazione, che mette a disposizione delle fasce più disagiate della popolazione i propri alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma il risultato di sinergie tra pubblico e privato.

 
 

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