Il Partito Democratico intende cogliere il grido di allarme lanciato da molti enti del Terzo Settore rispetto alle condizioni di centinaia di senzatetto che, in tutta la nostra provincia, stanno per affrontare un altro inverno in strada o in ricoveri di fortuna, quali fattorie, fabbriche, capannoni industriali o altri edifici abbandonati.
“Sono in ballo la vita, la sicurezza e la dignità di queste persone – si legge in una nota -, molto spesso vittime di povertà estrema o di discriminazioni. E’ in ballo anche la sicurezza di tutta la cittadinanza, perché è evidente che più persone vivono in condizioni disperate, più alto è il rischio che adottino comportamenti anomali, illegali o pericolosi.
L’amministrazione Tommasi sta già facendo molto per fronteggiare questa situazione, ad esempio aumentando (fino quasi al numero di 300) i posti disponibili nei mesi invernali nei dormitori pubblici o convenzionati, o con i patti di collaborazione che permettono interventi coordinati con le realtà del terzo settore, di cui Verona è modello a livello regionale e non solo. Ma la crescita esponenziale dei senzatetto (provocata anche da scelte politiche compiute dal governo Meloni e dai tagli alla spesa sociale) rende indispensabile un ulteriore sforzo degli enti locali e della Prefettura, assieme ai tanti enti del terzo settore già pienamente coinvolti (e ad altri che potrebbero aggiungersi strada facendo).
E’ indispensabile che tutti i Comuni della provincia, e non soltanto il Comune capoluogo, si facciano carico del problema. L’accoglienza diffusa è la via che garantisce maggiore sicurezza, solidarietà e inclusione. Nei giorni scorsi abbiamo voluto dare un segnale sulla questione dei richiedenti asilo, riportando il caso del Comune di Villa Bartolomea che si è fatto carico, quota parte, di tale emergenza. Fatte le debite distinzioni, questa, secondo noi, resta la modalità con cui affrontare anche l’emergenza freddo in relazione alle persone senza dimora.
Siamo dunque a porre la necessità di programmare e attuare misure emergenziali di tipo nuovo, in città e in provincia, come ad esempio: il riutilizzo temporaneo di strutture pubbliche inutilizzate dove gruppi limitati di senza dimora, supportati da associazioni singole o in rete, possano trovare un riparo sicuro per i prossimi mesi; il temporaneo utilizzo di posti oggi liberi nei Cas, i Centri di Accoglienza Straordinaria per i richiedenti asilo; l’allestimento di centri simili a quelli che verrebbero attivati in caso di calamità naturali, sempre evitando un’eccessiva concentrazione di persone nello stesso luogo e garantendo un’adeguata vigilanza.
Va sollecitato anche un maggiore impegno delle piccole, medie e grandi imprese, molte delle quali potrebbero risolvere problemi di carenza di manodopera facendosi garanti dei contratti di affitto tra locatari privati e inquilini migranti.
Ovviamente questi interventi emergenziali rappresentano solo un aspetto di una politica abitativa di più ampio respiro, che il PD veronese riproporrà con un convegno che si terrà prossimamente, entro la fine dell’anno”.