Un bicchiere mezzo pieno è quello che vede Diego Zardini, Deputato del Partito Democratico: “Da questa tornata elettorale è emerso un dato chiaro, cioè che il PD a livello amministrativo, soprattutto nei comuni medio-piccoli non può pensare di essere autosufficiente. Infatti dove ci si è raccordati territorialmente sia a livello personale, che sui temi comuni anche ad altre aree politiche, come a Grezzana, Cerro, Affi, Bonavigo, Bevilacqua, dalla Lessinia al Lago al Basso veronese, solo per citare alcuni esempi, il PD vince con sindaci civici, in altri comuni come Belfiore e Tregnago abbiamo vinto con coalizioni che hanno appoggiato nostri candidati, mentre abbiamo perso in quei centri dove abbiamo puntato in modo pesante sulle criticità lasciate dalle precedenti amministrazioni. Non che questo sia sbagliato, anzi, ma il messaggio sulla parte propositiva dei nostri programmi è passato in secondo piano e questo non è stato premiato dal voto dei cittadini.”
Alcune situazioni però pesano fortemente, vale a dire San Giovanni Lupatoto e Povegliano, e qui, dove il dente duole, Zardini è molto chiaro: “A Povegliano il centro-destra è riuscito a ricompattarsi, superando qualsiasi remora, pur di superare la nostra coalizione che, ricordo, usciva da due mandati molto positivi di Annamaria Bigon, quindi non ne usciamo male, mentre a San Giovanni si è avuta la controprova del detto che recita uniti si vince, ovvero divisi si perde. Non tutto è perduto perché se le forze che hanno sostenuto Vantini, Taioli e Turella, che in altra occasione erano alleate, si dovessero riunire, al ballottaggio abbiamo la possibilità di rimediare una situazione che si è ingarbugliata per troppi personalismi”.
Un bicchiere mezzo pieno? Zardini non la vede proprio così, ma, forse anche in vista del fondamentale appuntamento del 2017 che riguarda la città di Verona, aggiunge: ”Un PD propositivo e che dialoga con chi vuole costruire, risulta quasi sempre vincente, un partito, come è successo in alcune realtà, autoreferenziale e ipercritico nei confronti di altre forze politiche, non ha la credibilità necessaria a proporsi come valida forza di governo amministrativo dei comuni, proprio perché i cittadini hanno bisogno di guardare avanti, di poter contare su programmi concreti e realizzabili, di aspirare ad un futuro migliore per la loro comunità”.