Educare i giovani alla sostenibilità
per garantire un futuro al Pianeta

 
 

“L’educazione è un potente strumento per trasformare la nostra relazione con la natura, dobbiamo investire in questo campo per custodire il futuro del Pianeta”: le parole con cui Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco, ha ribadito l’importanza dell’educazione allo sviluppo sostenibile in una delle ultime conferenze sul tema trovano piena attuazione nell’azione di Fondazione Cariverona che, per il terzo anno di fila, lancia il bando Format. L’iniziativa, che mette a disposizione fondi per 1,5 milioni di euro, mira a promuovere percorsi di educazione e sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente e sull’uso consapevole delle risorse. Le domande potranno essere inviate entro il 12 giugno 2023 e dovranno prevedere richieste di cofinanziamento pari ad almeno il 20% del costo totale del progetto.

Secondo un recente studio Unesco, quasi la metà dei programmi didattici analizzati in 46 Paesi non contiene riferimenti ai temi ambientali (o si limita ad accennarli), mentre in Italia lo sviluppo sostenibile è uno dei principali nuclei tematici attorno ai quali ruota l’insegnamento dell’Educazione civica. La crisi climatica continua però a trovare poco spazio sui media: ad affrontare l’argomento sono mediamente 2,5 articoli al giorno sui principali quotidiani nazionali e meno del 3% dei servizi trasmessi dai telegiornali serali (Greenpeace-Osservatorio di Pavia, dati ultimo quadrimestre 2022). E il rischio di disinformazione su una questione così complessa è sempre presente, come dimostrato da un sondaggio condotto dall’agenzia nazionale Enea. Nasce ancheda queste considerazioni l’esigenza di sostenere, attraverso il bando Format, lo sviluppo di modelli educativi innovativi e dal forte taglio esperienziale (grazie all’uso di nuove tecnologie) per giovani under 20. La selezione di Fondazione Cariveronapremierà, in particolare, approcci interdisciplinari, creativi e interattivi che sappiano promuovere la familiarità con le discipline Steam (scienze, tecnologia, ingegneria, arte e matematica).

L’obiettivo del bando è diffondere tra le nuove generazioni la rilevanza di comportamenti attenti e responsabili, favorendo capacità di analisi e consapevolezza delle ricchezze e dellefragilità dei territori in cui vivono. I progetti dovranno riguardareuno o più dei seguenti ambiti: gestione dei rifiuti, rispetto dell’ambiente, inquinamento, uso responsabile delle risorse idriche ed energetiche, alimentazione sostenibile, cambiamenti climatici, tutela della biodiversità.

Il successo ottenuto dalle edizioni precedenti di Format conferma la rilevanza del tema per i territori in cui la Fondazione opera(Verona, Vicenza, Belluno, Mantova, Ancona): complessivamente, in meno di due anni, sono stati assegnati fondi per 3 milioni di euro a 43 progetti. “Attraverso questo bando – commenta il presidente di Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco – vogliamo mettere al centro della nostra azione tre elementi che riteniamo fondamentali per il futuro delle nostre comunità: la tutela dell’ambiente, il protagonismo dei giovani, lo sviluppo di modelli educativi innovativi. Si tratta di questioni intimamente connesse tra loro, dalle quali passa lo sviluppo dei territori. Il compito della Fondazione è generare cambiamento, tracciando nuove rotte da percorrere insieme ai nostri interlocutori: l’ampia partecipazione e il grande interesse suscitatidalle edizioni precedenti del bando Format confermano tutto il valore del cammino intrapreso”.

Per il 2023 è stata introdotta una novità: Fondazione Cariverona potrà infatti decidere di premiare uno dei progetti selezionati inserendolo in un percorso di co-innovazione della durata di 12 settimane, gestito dalla piattaforma Foundation Open Factory. Grazie a questa opportunità, l’ente vincitore potrà testare sul campo e a costo zero la soluzione tecnologica o digitale prevista nella domanda.

L’iniziativa promossa da Fondazione intercetta un interessesempre più diffuso tra le nuove generazioni, confermato non solo dalla partecipazione ai movimenti ecologisti ma anche dai numeri. Secondo l’Eurobarometro, il 44% degli italiani tra i 16 e i 30 anni considera la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici una delle principali priorità per le politiche pubbliche dei prossimi anni, seconda solo alla disoccupazione. Si tratta di un dato superiore alla media Ue(39%), che pone il nostro Paese tra i primi sette d’Europa davantia Stati quali Germania, Svezia e Finlandia. Uno studio condotto daOpenPolis dimostra, inoltre, che i giovani under 24 sono la fascia d’età più coinvolta in associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace. Tra il 2017 e il 2020 la quota di 18-19enni impegnati in questo tipo di attività è passata dall’1,9 al 4,4% (a fronte di una media nazionale dell’1,7%): è il sintomo di una sensibilità in forte crescita, a cui è necessario fornire le giuste risposte, anche a partire dall’educazione.

 
 

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