Scuola, Ministero Istruzione: firmato il provvedimento per la ripartizione di 30 milioni di euro in più per l’edilizia scolastica stanziati dal decreto Rilancio. Sbloccati altri 320milioni sulla programmazione nazionale di cui 25.051.000,00 per la Regione Veneto
La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il provvedimento per la ripartizione di 30 milioni di euro in più stanziati con il decreto Rilancio per l’Edilizia scolastica.
“Con queste risorse – spiega Azzolina – gli Enti locali potranno effettuare interventi urgenti di edilizia scolastica, nonché adattare gli ambienti e le aule didattiche per il contenimento del contagio relativo al Covid-19 per l’avvio del nuovo anno scolastico 2020-21. Sull’edilizia stiamo correndo e continuando a sbloccare fondi e interventi. Nei giorni scorsi ho firmato, infatti, anche un altro importante decreto per l’assegnazione di 320 milioni (di cui 25milioni stanziati per la Regione Veneto, ndr) nell’ambito della programmazione triennale nazionale per l’edilizia scolastica che consentiranno i lavori in ulteriori 211 scuole”.
I 30 milioni di euro del decreto Rilancio vanno ad incrementare il Fondo unico per l’edilizia scolastica per l’anno 2020 e sono distribuiti tra tutte le Province e le Città metropolitane e poi tra i Comuni con un numero di studenti pari o superiore a 10.000. La ripartizione è avvenuta sulla base del numero di studenti presenti sul territorio.
Le erogazioni saranno disposte direttamente dalla Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione in favore degli Enti locali beneficiari, ripartite e suddivise, come indicato nella tabella, per Province, Città metropolitane e Comuni. Al Comune di Verona arriveranno 120mila euro a fronte di un numero di 17.274 alunni.
Le risorse stanziate sono decisamente imponenti ma insufficienti a colmare uno dei, tanti, problemi cronici della nostra Italia come quello rappresentato dalla (mancata) manutenzione dell’edilizia scolastica. A testimoniarlo ancora una volta è il XVII° Rapporto nazionale su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, realizzato da Cittadinanzattiva, nell’annuale indagine si basa sui dati raccolti attraverso il monitoraggio di oltre 200 scuole in tutta Italia e presentato nel settembre del 2019 alla Camera dei Deputati.
Quattro edifici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre il 70% presenta lesioni strutturali, in un caso su tre gli interventi strutturali non vengono effettuati, più della metà delle scuole si trova in zona a rischio sismico e una su quattro in zona a rischio idrogeologico.
Come ogni anno il rapporto fotografa lo stato dell’edilizia scolastica analizzando una serie di indicatori che mettono in evidenza: stato della manutenzione degli edifici scolastici, distacchi di intonaco e crolli, possesso delle certificazioni di sicurezza (agibilità statica, antisimica, prevenzione incendi), condizioni di aule, palestre e cortili, barriere architettoniche. L’edizione di quest’anno è arricchita da un’analisi sulla qualità delle mense e del tipo di alimentazione servito.
Nel dettaglio, sono 213 gli edifici scolastici monitorati in 14 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto). Sono oltre 70mila gli studenti iscritti nelle scuole monitorate e oltre 7mila i docenti. Dall’indagine emerge che il 65% delle scuole monitorate è situata in zona a rischio sismico, il 24% in zona a rischio idrogeologico, il 7% in zona a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico, il 14% in zona a elevato inquinamento acustico; il 2% presenta amianto e radon.
Per quanto riguarda lo stato degli edifici, il 41% delle scuole ha uno stato di manutenzione mediocre o pessimo, quasi tre scuole su quattro (73%) presentano lesioni strutturali per lo più sulla facciata esterna (66%); il 25% dei corridoi, il 21% delle mense e dei bagni e il 18% delle aule presenta distacchi di intonaco; segni di fatiscenza sono presenti per lo più nei laboratori (24%), nelle aule e nei bagni (20%), nelle palestre e segreterie (19%), nel 15% delle mense. Di fronte alla richiesta di piccoli lavori di manutenzione, nel 15% dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto e nel 23% è intervenuto con molto ritardo. Nel caso di richiesta di lavori di manutenzione strutturale, ben più lunghi e onerosi, nel 29% delle situazioni l’ente non è intervenuto.
Sul fronte della sicurezza interna, mancano scale di sicurezza nel 22% delle scuole monitorate; solo il 48% presenta vetrate a norma; le porte con apertura antipanico sono assenti nel 76% delle aule, nel 69% dei bagni, nel 63% delle aule computer, nel 61% dei laboratori, nel 38% delle mense e nel 36% delle palestre e anche nel 16% dei cortili dove saranno obbligatorie per legge.
Gli impianti elettrici e anti-incendio sono completati o in stato avanzato di adeguamento in oltre il 60% delle scuole. Sono 766 gli incidenti accorsi, nell’ultimo anno, a studenti e personale scolastico nelle scuole monitorate, in 94 casi è stato chiesto l’intervento del 118, in 53 è stato disposto il trasferimento in ospedale.
Una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica, poco più (35%) il certificato di agibilità igienico-sanitaria, solo il 23% quello di prevenzione incendi. Il 95% ha nominato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il 67% il medico competente. Il piano di evacuazione è presente in tutte le scuole, mentre il documento di valutazione dei rischi è stato redatto nel 92%.
Su barriere architettoniche e accessibilità, una scuola su quattro è priva di posti per disabili ad hoc nel cortile o nel parcheggio interno, e quasi una su due non ne ha nemmeno nei pressi dell’edificio. Il 46% degli edifici su più piani dispone di un ascensore, ma questo nel 20% dei casi non funziona e nel 6% non è abbastanza largo da consentire l’ingresso di una carrozzina. Barriere architettoniche sono presenti nel 29% delle aule, nel 28% dei laboratori, nel 21% degli ingressi, nel 20% delle palestre, nel 18% delle biblioteche, nell’11% delle mense e dei cortili. Quasi in un’aula su due non ci sono banchi adatti o adattabili a uno studente in carrozzina, nel 39% non sono installate attrezzature didattiche o tecnologiche per la partecipazione attiva degli studenti disabili.
Infine, aumentano negli anni le scuole green e il numero di scuole che utilizza fonti di illuminazione a basso consumo (32%), o pannelli solari e altre fonti rinnovali (9%), e che fa raccolta differenziata (65%).
Alberto Speciale