Recuperare gli scarti e dare nuova vita ai rifiuti. È questo l’obiettivo del progetto “Circular economy system for multi-source biomass conversion to added value products”, CIRCforBIO, che ha ricevuto un finanziamento di 177 mila euro dall’Unione europea attraverso il programma Life, climate change mitigation. L’università di Verona è parte di CIRCforBIO con David Bolzonella, docente di Impianti chimici al dipartimento di Biotecnologie diretto da Paola Dominici, insieme ad altri enti e aziende e sotto il coordinamento del National technical university of Athens.
Il progetto
CIRCforBIO vuole dimostrare la fattibilità di un approccio tecnologico in cui una bioraffineria alimentata con rifiuti organici di diversa origine è in grado di trasformare questi ultimi in biocombustibili, ovvero etanolo, idrogeno e metano, e bio-prodotti, ovvero acidi grassi volatili e nutrienti. Questi biocombustibili e bio-prodotti saranno utilizzati al posto di combustibili di origine fossile, in modo da ridurre sensibilmente l’emissione di CO2.
“Molto interessante – ha spiegato Bolzonella – è notare come questo progetto, se confrontato con altri condotti dal gruppo di ricerca nel passato, sia allineato con l’evoluzione del quadro normativo europeo: dopo gli studi dedicati all’implementazione della raccolta differenziata e alla caratterizzazione dei substrati, si è infatti passati ad una nuova visione in cui questi materiali diventano substrati di partenza per bioraffinerie”.