E’ partito il conto alla rovescia per l’Arsenale.
Tra meno di un anno e mezzo il compendio avrà tetti nuovi, muri ristrutturati e sarà a posto dal punto di vista sismico.
È stato infatti firmato il contratto di appalto dei lavori, il cantiere partirà a giorni e si concluderà solo a intervento ultimato, tra 542 giorni. Prima delle ruspe c’è la fase propedeutica, che consiste nelle indagini e nei rilievi necessari per il posizionamento delle strumentazioni di lavoro. Già dai prossimi giorni all’ex Arsenale si vedranno gli operai in azione, diverse le operazioni che da qui a fine agosto, quando si metteranno in mosto le ruspe, si susseguiranno senza sosta.
Tra le più rilevanti, c’è l’ispezione delle porzioni interrate rinvenute di recente, con lo spostamento dei materiali archeologici nei depositi di forte Santa Caterina al Pestrino, e l’allestimento dei ponteggi lungo gli edifici interessati dai primi interventi.
Si parte infatti dalla Corte Ovest, quella destinata ad ospitare l’Accademia delle Belle Arti, per accelerare l’iter legato al trasferimento della scuola. Una volta messi in sicurezza i tetti e i parametri antisismici, si interverrà sugli interni.
Nello specifico si tratta di mettere mano ad una mole di coperture pari a 22 mila metri quadrati di superficie. Che, nello specifico, significa che verranno rifatti tutti i tetti delle palazzine dell’ex Arsenale, ad eccezione della palazzina di Comando, l’unica che non necessita di tale intervento. E’ il cantiere vero e proprio che da’ il via alla rinascita dell’Arsenale.
Gli interventi effettuati fino ad ora, come l’abbattimento degli edifici non vincolati, la messa in sicurezza di alcune coperture troppo ammalorate e i lavori preparatori per la realizzazione della prima parte del parco, hanno di fatto anticipato il cantiere per eccellenza, quello atteso ormai da decenni e per il quale l’Amministrazione ha premuto sull’acceleratore senza mai mollarlo.
A vincere la gara del valore di circa 5 milioni e 200 mila euro è stata un’associazione temporanea di impresa di Padova, composta dalle ditte Ruffato Mario S.r.l., Vivere il legno S.r.l. e R.W.S. S.r.l., che hanno battuto le altre 21 ditte partecipanti grazie alla qualità tecnica degli interventi proposti.
Ieri mattina, in municipio, a firmare il contratto di appalto, sono stati Germano Ruffato per l’Ati e l’ing. Franco Volterra, dirigente dei Lavori Pubblici, per il Comune. Presenti il sindaco Federico Sboarina e gli assessori ai Lavori pubblici Luca Zanotto e alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala.
“Già dai prossimi giorni si potranno notare gli operai al lavoro, prima delle ruspe sono necessari altri interventi propedeutici e indispensabili per allestire il cantiere in sicurezza – ha detto il sindaco-. Ciò che conta, è che siamo davvero arrivati al punto di non ritorno, ora finalmente si parte per non fermarsi più. Non posso che essere orgoglioso di questo traguardo, perchè è il frutto di un lavoro incessante iniziato poche settimane dopo il mio insediamento e mai interrotto nemmeno durante la pandemia”.
“Stiamo davvero accelerando i tempi – ha aggiunto l’assessore Segala-. Vogliamo concretizzare il recupero dell’ex Arsenale il prima possibile, un percorso che abbiamo da subito condiviso con la cittadinanza, perchè saranno i veronesi i primi a beneficiare e fruire di questo luogo che tornerà più bello ma soprattutto vivibile da tutti. Il cantiere sarà costantemente seguito dagli uffici comunali, se possibile contiamo di ultimare i lavori prima del termine stabilito”.