Verona ricorda due capisaldi delle proprie radici e delle proprie tradizioni: lo chef e poeta dello storico ristorante Dodici Apostoli, Giorgio Gioco, e Roberto Puliero, attore, registra e voce indimenticata dell’Hellas.
L’assessorato all’Arredo urbano ha fatto realizzare due panchine in marmo, a forma di libro, che riportano i volti e una celebre frase dei due notissimi personaggi veronesi.
“Abbiamo scelto di collocarle in Piazzale XXV Aprile – ha spiegato l’assessore, Federico Benini – a fianco alla nuova area verde che ospita anche una riproduzione dell’Arena. Sono le prime due di una serie che sarà collocata attorno a questa area che simboleggia una Verona in miniatura. L’intenzione è di ricordare ai cittadini di passaggio figure storiche, che hanno segnato un’epoca in termini di valorizzazione della cultura locale. Ma anche di far conoscere ai viaggiatori che arrivano a Verona, un pezzo importante della nostra storia”.
Sono stati i parenti di Gioco e Puliero, visibilmente commossi, a svelare le due panchine ricoperte da drappi verdi. Quella intitolata a Gioco, riporta, oltre al volto con gli Apostoli sullo sfondo, una sua celebre affermazione: “La vita l’è na minestra da tor su col piron, no col cuciar”.
Le parole di Puliero, sotto uno scatto sorridente, sembrano dette apposta per descrivere il ruolo della memoria e del ricordo: “L’è belo se el to nome i le ricorda per qualcosa de belo che t’è fatto… no te ghe sì più, ma l’è come se te ghe fussi ancora…”.