Doppia personale alla Galleria Giustizia Vecchia

 
 

Prosegue senza sosta l’attività culturale di Galleria Giustizia Vecchia in piazza San Zeno a Verona. In questo fine settimana partirà una doppia personale degli artisti Cristina Annicchini e Michele Fiocco. L’inaugurazione è fissata per oggi, sabato 17 novembre alle ore 18:30.

Una mostra di due scultori molto particolari, soprattutto per il loro vissuto e dei quali vogliamo delineare alcuni tratti per farli conoscere a coloro che sono interessati all’evento.

CRISTINA ANNICCHINI
Intervalla la sua professione di operatrice socio sanitaria a quella più interessante che riguarda la sua passione per la ceramica che utilizza per reinventare il reale. Un materiale che la scultrice plasma in visioni aeree dai colori caldi o in forme massicce e solide. Quelli di Cristina sono tagli netti quasi a incidere o a ferire la materia stessa, che sembra racchiudere al suo interno l’anima dell’artista.

Per Cristina la modellatura Raku è diventata il proprio modo di esprimere la bellezza scultoria e tutto ciò lo si può riscontrare soprattutto nella ricerca del “contrasto” tra gli effetti opachi, brillanti e metallici offerti dalla particolarità della tecnica utilizzata.

Una specializzazione, quella della lavorazione artigianale della ceramica, che le ha richiesto molto impegno, tempo e dedizione ma che gli ha dato anche molte soddisfazioni. Le sue originali opere, oggi, ovunque, suscitano interesse, forte attrattiva e pongono riflessioni positive su concetti naturalistici ed emozionali, anche grazie all’utilizzo di cromie calde che rievocano gli elementi naturali come fuoco acqua terra.

Negli anni l’artista ha esposto ed espande in varie mostre e fa parte di alcune associazioni
artistico‐culturali, tra cui il circolo artisti di Grezzana, Associazione Donne della Lessinia,
DonnArgilla.

MICHELE FIOCCO
Decisamente diverso il lavoro di Michele Fiocco, perché forte risulta l’impatto materico negli ultimi suoi lavori. I temi ricorrenti sono: il cavallo, la bottiglia, il cuore. E’ sempre però il cavallo perno fisso, costante, di questo mondo evocato, a metà fra l’osservazione attenta e il riporto di percezioni, di fantasie sognate (o pensate) a partire, appunto, da uno spunto reale, che viene però come rielaborato e infine restituito come archetipo.

Così l’animale cavallo osservato con estrema simpatia, si trasforma in una sorta di FORMA CAVALLO non più reale, in quanto versione ultima e definitiva di un processo di elaborazione, che tocca e coinvolge anche ricordi e/o nostalgie personali (il cavallo a dondolo, evocato in forma stilizzata, ma ancora ben comprensibile), cavallo come custode di un mondo abitato dai riferimenti cari a Fiocco, quasi punti fermi di una poetica circoscritta, ma significativa.

Abbiamo poi la bottiglia (intesa qui come semplice oggetto o non piuttosto come mezzo per introdursi nel dominio delle sensazioni?) oppure il cuore, onnipresente, che sia essa carta da gioco? Cifra dei sentimenti? rischio di delusione amorosa? segno tangibile dell’azzardo sentimentale?

O addirittura qualche fiore, talvolta, più spesso “cartoline” sparse (o almeno così vengono recepite) come quelle che si dispongono a caso su un pannello o disposte dietro il vetro di una credenza, per evocare viaggi, affetti, persone e luoghi lontani.

A questo è doveroso aggiungere il terzo tema, l’albero (vero o di carta). Certo questo è un mondo molto particolare, il mondo di Fiocco, strano, forse incomprensibile e che vive in apparente disordine, come se gli elementi descritti agissero da soli, ciascuno per sé.

Due artisti dalle suggestioni visive molto contrastanti che suscitano perlomeno un pizzico di curiosità da parte sia di un occhio esperto ma anche da parte di persone forse solo curiose di farsi emozionare dalle provocazioni che i due scultori suscitano in chi osserva le loro opere.

 
 
Davide Caldelli
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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