Don Camillo e i giovani d’oggi: incontro venerdì 15 dicembre

 
 

Incontro con Don Camillo venerdì 15 dicembre, alle 18 (a cura del circolo Christus Rex): introdotto dai saluti dell’assessore Filippo Rando e da Alberto Guareschi – figlio del grande scrittore Giovanni, inventore delle figure del pragmatico prelato e del suo antagonista Peppone – l’appuntamento si tiene in via Albere, 43 (zona Stadio, sede del Gruppo sportivo veterani veronesi), condotto da Giacomo Bergamaschi, curatore di “Mondo piccolo”.

Il paese di Brescello, ove vivono e disputano i due personaggi, esiste, si trova in provincia di Reggio Emilia, presso l’argine del Po e tuttora il paesaggio mantiene l’atmosfera che si respira nei godibilissimi libri di Guareschi. Anche il religioso e il sindaco, peraltro, sono stati ispirati da un reale don Lamberto Torricelli e un reale Giovanni Faraboli, marxista, come ha specificato Alberto Guareschi.

Scrittore da milioni di copie, tradotto in numerose lingue, Giovannino (1908-1968) non ebbe grande riconoscimento in vita, fu osteggiato dal regime fascista e dal 1943 al ’45 fu prigioniero dei tedeschi in Germania e Polonia. «Non abbiamo vissuto come i bruti. Non ci siamo richiusi nel nostro egoismo. La fame, la sporcizia, il freddo, le malattie, la disperata nostalgia delle nostre mamme e dei nostri figli, il cupo dolore per l’infelicità della nostra terra non ci hanno sconfitti. Non abbiamo dimenticato mai di essere uomini civili, con un passato e un avvenire».

il romanzo “Don Camillo” uscì nel 1948; intervallati da altre pubblicazioni, seguirono “Don Camillo e il suo gregge” (’53), “Il compagno Don Camillo” (’63), “Don Camillo e i giovani d’oggi” (’69 – ediz. int. “Don Camillo e Don Chichì” ’96), ovvero il ciclo di “Mondo piccolo”, da cui venne tratta una serie cinematografica di intatta piacevolezza – «Gino Cervi corrisponde esattamente al mio Peppone. Fernandel non ha la minima somiglianza col mio don Camillo. Però è talmente bravo che ha soffiato il posto al mio pretone. Così ora, quando mi avventuro in qualche nuova storia di don Camillo, mi trovo in grave difficoltà perché mi tocca di far lavorare un prete che ha la faccia di Fernandel» – eccezion fatta per gli ultimi due: il sesto della saga, Don Camillo e i giovani d’oggi, rimase incompiuto a causa della morte di Fernandel (1903-1971) e venne completato nel ’72 con Gastone Moschin al suo posto e Lionel Stander come Peppone: bravi attori, ma ormai l’immaginario cristallizzato sui volti precedenti li fece apparire estranei nel ruolo. Del 1983 è il remake Don Camillo (The world of Don Camillo), con Terence Hill in sottana lunga e Colin Blakely di fronte, ma anche qui il sapore non è uguale.

Dopo la morte della sorella Carlotta, nel 2015, Alberto cura da solo l’archivio dell‘opera paterna, con grande disponibilità verso studiosi e studenti che desiderano approfondire o preparare tesi letterarie; oltre all’incontro veronese, ulteriore occasione per riscoprire il talento e lo spirito dello scrittore parmense è la mostra itinerante “Tutto il mondo di Guareschi”, ospite della pro loco di Galliate fino al 7 gennaio 2018.

 

 

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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