“Discoteche chiuse? A Verona siamo stati i primi a controllare la movida, avevamo ragione, se controlli per tempo poi non devi chiudere. Ma il Governo è ipocrita perché non chiude i porti all’immigrazione illegale, con focolai nei centri d’accoglienza e l’aumento del 148% degli sbarchi nell’ultimo anno“.
È l’argomento sicuramente più cliccato/twittàto/condiviso/contestato delle ultime 24 ore; l’ordinanza di chiusura, su tutto il territorio nazionale, di qualsiasi configurazione assimilabile al classico modello chiamato “discoteca” (tra cui, dunque, anche le più varie sale da ballo, piste all’aperto, etc.). Una serrata sulla quale interviene anche l’assessore alla sicurezza Daniele Polato (Fratelli d’Italia).
“Non critico a prescindere la decisione sulle sale da ballo, anzi ricordo che a Verona siamo stati i primi a mettere in vigore provvedimenti di controllo sulla movida, perché la salute viene prima di tutto e se controlli e gestisci poi non devi chiudere e mettere in difficoltà le attività.
Però – prosegue l’assessore – leggendo i dati è ipocrita nel frattempo tenere aperti i canali dell’immigrazione illegale. In Veneto abbiamo un focolaio con 255 positivi nel centro di accoglienza di Treviso, mentre in Sicilia – come ricorda il governatore Musumeci – il 40% dei casi di positività al Covid è riconducibile all’immigrazione irregolare. E nell’ultimo anno l’immigrazione illegale è aumentata del 148,7%, come riportato dal Viminale”.
“Sono abituato a leggere e studiare i numeri e da Assessore con delega alla Protezione Civile mi sono reso conto in prima linea di cosa significhi la pandemia in corso. Per questo a Verona, monitorando la curva dei contagi e confrontandoci con le istituzioni sanitarie, siamo stati i primi a prendere misure di controllo sulla movida (vietando il consumo di alcolici fuori dai plateatici dopo mezzanotte). Possiamo dire che non avevamo torto, il fatto è che abbiamo sempre pensato che la salute viene prima di tutto. E che se controlli e sai gestire poi non sei costretto a chiudere e a mettere in difficoltà esercenti e imprese”. Tuttavia, continua Polato, per lo stesso principio (l’emergenza sanitaria e la tutela della salute pubblica) si dovrebbero chiudere anche i porti. Subito! Ora! Anzi siamo già in ritardo. Accennavo prima ai numeri.
I DATI
Dal 1 agosto 2019 al 31 luglio 2020 – precisa – sono sbarcati 21.618 immigrati. Nello stesso periodo nell’anno precedente erano 8.691 (fonte Viminale). Quasi tre volte di più, il 148,7% di aumento con il governo rosso-giallo della sinistra.
In questo drammatico contesto l’ottimo governatore della Sicilia Musumeci, nel silenzio generale, ha il coraggio di snocciolare un dato inquietante: il 40% dei contagi in Sicilia è riconducibile all’immigrazione irregolare. Aggiungo che qui in Veneto abbiamo il cluster (255 positivi) del centro di accoglienza all’ex caserma di Treviso. E’ perciò surreale (ma la dice lunga…) che la ministra Lamorgese dichiari testualmente che ‘il problema non è l’immigrazione ma il Covid’.
Come se le due cose fossero slegate! Ecco che allora cade il palco: chiudere i locali da ballo e tenere spalancati i porti è un atto di ignavia, lassismo, noncuranza, incoerenza, ipocrisia.
E’ l’ammissione di arrendevolezza di questo Governo che sceglie la strada più facile. E ci mette tutti in pericolo” – sentenzia l’assessore.