Discarica Torretta, Legnago: modifica AIA, smaltimento fino a 132.000 ton/annue. Collasso ambientale

 
 

La discarica di Torretta di Legnago, dal 1° gennaio, non accetterà più i rifiuti ingombranti provenienti dal Comune di Verona e dal Bacino Verona Nord, ente a cui a cui fanno riferimento 58 municipi. Tutto ciò per continuare a consentire ai 39 Comuni della Bassa che fanno capo all’ente di bacino Verona Sud di poter continuare a smaltire i propri ingombranti.

La discarica legnaghese, a causa dell’impennata di rifiuti stoccati, supererà la quota limite di 120.000 tonnellate annue, fissata dalle autorizzazioni concesse dalla Regione. Le cause di tale incremento sono molteplici. A cominciare dagli incrementi di flussi turistici sia nella zona del Garda che nella città di Verona passando dall’incendio che, ad aprile, ha messo fuori uso la ditta Sev di Povegliano, impresa che smaltiva gli ingombranti per vari centri del Veronese. Lo stop improvviso dello stabilimento ha fatto sì che i due bacini di Verona Nord e Verona dirottassero i loro rifiuti all’impianto di Torretta. Da qui è scaturita la decisione del consiglio di bacino Verona Sud, di limitare la disponibilità ad accogliere gli ingombranti provenienti al di fuori della Bassa soltanto fino al prossimo 31 dicembre.

Per “sopperire” alla situazione di emergenza, evitando pertanto il blocco dell’impianto, con il Decreto n. 77 del 12 novembre 2018 (Bur n. 117 del 27/11/2018) il Direttore dell’Area tutela e Sviluppo del Territorio della Regione Veneto, Nicola Dell’Acqua (ex Direttore ARPAV), ha modificato il punto 18 del provvedimento di AIA, consentendo, limitatamente all’anno 2018, il conferimento al Sistema Integrato di trattamento e smaltimento RSU in località Torretta di Legnago un quantitativo annuo di rifiuti da 119.350 tonnellate a 132.000.

Tutto ciò in attesa che, sempre da Venezia, arrivi il via libera al piano di “rimodulazione” della discarica, che consentirà di sfruttare gli spazi esistenti tra i vecchi lotti, occupando un ulteriore volume di 500.000 metri cubi e allungando la vita della discarica fino al 2029.

La Legnago Servizi Spa, gestore dell’impianto, ha dichiarato che l’aumento dei conferimenti per l’anno 2018, costituiti da rifiuti ingombranti della Provincia di Verona e scarti e sovvalli prodotti del trattamento preliminare di rifiuti urbani nell’impianto di Ca’ del Bue di Verona, non possa produrre effetti negativi e significativi sull’ambiente, in quanto non implica:

  • una modifica delle dimensioni della discarica e del volume autorizzato (quote, estensione planimetrica e sagoma);
  • l’aumento di produzione del percolato, che dipende prevalentemente dalla superficie in coltivazione esposta alle acque meteoriche;
  • un aumento della produzione di biogas, stante la natura dei rifiuti conferiti caratterizzati da scarsa o nulla presenza di frazione organica biodegradabile.

Desta sorpresa e preoccupazione, almeno per chi scrive, leggere nella determinazione del direttore Dell’Acqua, che ricordo provenire dall’ente ARPAV, che l’unico potenziale impatto ambientale riguarderebbe solamente l’aumento del numero di mezzi di trasporto rifiuti in ingresso all’installazione in quanto l’aumento dei viaggi effettivi per il trasporto di rifiuti nei mesi di novembre e dicembre 2018 ammonterebbe a complessivi 811 viaggi, pari ad un incremento di 179 viaggi al mese.

Lo stupore aumenta dopo aver letto che la modifica gestionale richiesta non sia in grado di produrre effetti negativi e significativi sull’ambiente diversi da quelli già valutati nell’ambito delle procedure all’epoca esperite di Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale. Dimenticando d’incanto lo studio prodotto dalla consulente scientifica in materia ambientale Marina Lecis sulla discarica e mostrato in un recente convegno a Bergantino insieme al consulente ambientale Francesco Basso.

Lo studio condotto dalla Lecis ha mostrato nelle vicinanze della discarica la presenza oltre la soglia consentita di sostanze come ferro ed arsenico nelle acque della falda e in quelle utilizzate per l’irrigazione. Nella falda è stata trovata nell’acqua una quantità importante di Pfas e di cobalto.

Ricordo, anche a chi scrive di tale argomento, che tra le informazioni da dare e riportare ai lettori c’è anche quella relativa all’esposto presentato alla procura scaligera da parte del primo cittadino Massimo Biancardi, sindaco di Castelnuovo Bariano, comune del rodigino toccato dalla discarica. Inizialmente sembrava che il tutto venisse archiviato per il mancato riscontro di elementi penalmente rilevanti ma successivamente il giudice per le indagini preliminari ha però deciso (notizia di ottobre 2018, ndr) per un supplemento d’indagine affidato ora ad un altro sostituto procuratore, il dottor Gennaro Ottaviano. La magistratura veronese vuole dunque continuare ad indagare su di una discarica che alcuni definiscono una bomba ecologica.

Sinceramente mi sarei aspettato un intervento di “maggior peso” da un tecnico come Dell’Acqua invece di una “permuta” tra un maggior conferimento di 12.650 tonnellate in cambio di stabilire che il numero di mezzi di trasporto in ingresso all’installazione per il trasporto di rifiuti o di materiali per l’attività di messa in sicurezza e per l’approntamento della discarica non deve superare il numero di 1.200 viaggi al mese. Veicoli rigorosamente di categoria ambientale Euro 6!

Sono stato nel luglio del 2018 a Torretta ed il colore ferriginoso dell’acqua che ho visto transitare nei canali di irrigazione da utilizzare da parte degli agricoltori non mi ha per nulla rassicurato. I prodotti del comparto agricolo delle zone confinanti di Torretta, che arrivano anche nei mercati di verona, sono stati analizzati dall’ASL competente?

Torneremo a breve ad occuparci della discarica di Torretta.

Alberto Speciale

 

 

 

 

 

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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