Disabili (non) assunti in P.A.: l’interrogazione di Zardini

 
 

“Considerata l’importanza della tematica e l’esigenza di garantire che gli adempimenti in materia di collocamento obbligatorio siano rispettati dalle pubbliche amministrazioni, il Dipartimento della funzione pubblica ha già avviato i dovuti approfondimenti con il Ministero del lavoro al fine di condividere un percorso di raccolta dei dati informativi, nonché per adempiere al monitoraggio previsto dal decreto legge 101/2003 e, soprattutto, per cercare di rendere effettivo l’obbligo in questione”. Lo afferma in Aula alla Camera il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, rispondendo alle interrogazioni presentate dai deputati Diego Zardini (Pd) e Oreste Pastorelli (Psi) in merito al mancato adempimento da parte delle pubbliche amministrazioni al dl 101/2013 che stabilisce l’obbligo di assunzione di lavoratori disabili.

“Nel testo della legge 124/2015, una delega sulla riforma del pubblica amministrazione – prosegue Rughetti –, sono state introdotte disposizioni normative relative ai disabili che assolvono alle finalità richiamate nelle interrogazioni”. In particolare “la previsione della nomina di una Consulta nazionale, composta da rappresentanti delle amministrazioni pubbliche centrali e territoriali, dei sindacati maggiormente rappresentativi e delle associazioni di categoria, con una serie di compiti, tra cui quello di controllare l’adempimento dell’obbligo della comunicazione relativa ai posti riservati ai lavoratori disabili non coperti ed al programma sui tempi e sulle modalità di copertura della quota della riserva prevista dalla normativa vigente, oltre a quello molto importante, di prevedere adeguate sanzioni per i mancati adempimenti”. Nella replica Pastorelli spiega che l’organismo addetto al controllo delle assunzioni “ad oggi, non ha dato alcun risultato”. Il parlamentare socialista chiede quindi al Governo di redigere “un elenco delle pubbliche amministrazioni che hanno la possibilità di assumere personale disabile. E’ auspicabile che il buon esempio venga dato in primis dalle Istituzioni, a partire dagli enti locali fino alla Camera dei Deputati”.

 
 

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