Dietro le quinte del Covid19: l’impegno del CSV

 
 

Tra le tante realtà veronesi che continuano ad operare dietro le quinte del drammatico protagonista dell’attualità, il Covid19, c’è il Centro di Servizio per il Volontariato di Verona-CSV, che, come ribadito da Chiara Tommasini, presidente CSV di Verona, “è sempre rimasto in coordinamento con le istituzioni, per tutelare la salute e il benessere di tutti” .

Il CSV è, infatti, in contatto costante con le istituzioni di riferimento – come il Centro Operativo Comunale (COC), che ha il compito di attivare la macchina organizzativa dei volontari, in primis i gruppi di protezione civile del Comune – e con quelle associazioni che in questo momento sono autorizzate ad operare. Le misure normative recentemente adottate hanno aumentato le tipologie di beni che possono essere donati con spirito anti-spreco e chi avesse rimanenze di magazzino può destinarle a fini di solidarietà sociale, godendo di agevolazioni fiscali. https://csv.verona.it/2020/03/12/donazione-beni-al-terzo-settore-piu-facili-le-misure-urgenti-del-covid-19/

Sul sito CSV si trovano i numeri utili, i riferimenti, un elenco aggiornato delle iniziative messe in atto dai Comuni sulla provincia di Verona, in collaborazione con volontariato e terzo settore, per venire incontro prima di tutto all’esigenza di fornire beni di prima necessità medicinali, ma anche un punto di ascolto per persone anziane, fragili e sole. “Il tuo vicino è un anziano solo o non può provvedere alla spesa? La cosa migliore che si possa fare è metterlo in contatto con i servizi dedicati che il suo Comune ha attivato”, esemplifica Tommasini.

Isolamento, restrizioni, precauzioni: come vi siete organizzati internamente, per proseguire il lavoro? Risponde la coordinatrice Cinzia Brentari: “Come tanti, abbiamo potuto organizzarci in smartwork e abbiamo messo in atto nuovi modi per lavorare, per coordinarci tra noi, che ci torneranno utili anche per il futuro. Abbiamo cercato di trasferire, per quanto possibile, il nostro accompagnamento alle associazioni verso forme di contatto on-line: quando prima l’incontro era un elemento chiave del nostro operare, in queste settimane abbiamo lavorato con le e-mail, il telefono, le piattaforme di formazione on-line. Abbiamo fortemente implementato le attività di comunicazione attraverso il nostro sito, la pagina Facebook, la newsletter, per mantenere cittadini e volontari informati sull’evolversi della situazione, su chi contattare in caso di bisogno, su come organizzare quelle attività di volontariato che hanno potuto proseguire in questo periodo“.

Da coordinatrice, come giudica le sinergie nate per contrastare l’emergenza, a livello locale? “Credo che l’emergenza, dove possibile, abbia permesso a reti virtuose tra enti, cittadini e istituzioni di evolvere rapidamente per rispondere ai bisogni. Le cose hanno funzionato a diverse velocità su territori diversi, ma la nostra impressione è che, dovunque possibile, il volontariato non si è fermato e dove ha dovuto farlo ha trovato modi nuovi per tenersi attivo e in contatto“.

Fase 2: ci siamo, se pur con discreta confusione su come e cosa si potrà fare: Questa navigazione a vista è necessaria, al fine di affrontare man mano l’evolversi della situazione, o, effettivamente, crea più che altro perplessità? “E’ una fase 2 con aperture scaglionate nel tempo: alcune attività sono ripartite, ci si attrezza con mascherine e dispositivi di sicurezza, con cui, temo, dovremmo convivere per un bel po’. Come CSV abbiamo aggiornato il nostro servizio di consulenza alle associazioni e le informazioni sul nostro sito per fornire chiarimenti sugli aggiornamenti normativi, che, in effetti, non sono sempre di immediata comprensione. Manca ancora completamente – e anche qui ci vorrà del tempo – tutta quella parte di attivazione del volontariato legata agli assembramenti: gli eventi, i banchetti di raccolta fondi, ai momenti di socialità con utenti e volontari. Ci manca molto e soffriremo della sua assenza. Speriamo ch,e perlomeno, le ultime misure normative intervengano con forme di sostegno economico anche al terzo settore, perché, come tutti, anche il mondo associativo soffre di un calo di fondi e di finanziamenti che sarà per molti difficile da affrontare. L’invito è quindi ai cittadini di continuare a sostenere anche economicamente le associazioni di volontariato: di loro ci sarà grande bisogno per la ripartenza“.

Daria Rossi gestisce la segreteria e opera in prima linea: in cosa si concretizza in questo momento il lavoro sul campo? “Ci sono sempre due modi di vedere e fare, i due lati della medaglia: uno che risponde appena arriva la richiesta, uno che aspetta di vedere come vanno le cose. Ad ogni modo, chi ha sempre attivato un sostegno pratico non si è lasciato intimorire dalla situazione, si è mosso subito per avere permessi che potessero far sì che venisse consegnata la spesa a questa e quella famiglia, altri si sono mossi all’interno del condominio o con la parrocchia, chi si è reso disponibile con le farmacie o gruppi wz per la consegna delle mascherine. Chi si occupa di sostegno psicologico al telefono (vedi donne maltrattate) ha segnalato la mancanza di utenza, perché le donne, si sono trovate chiuse in casa proprio con la persona che le maltrattava… Si sono formate reti tra le associazioni, chi si è “scambiato” il volontario, chi l’utente e chi ha prestato la macchina; si sono mosse conoscenze personali per poter avere quel qualcosa in più da aggiungere alla spesa fornita dal banco alimentare: tante piccole formichine che dopo cena stavano su 3 o più gruppi per sincronizzare al meglio sul territorio la consegna. Tante situazioni, che hanno evidenziato limiti, ma anche intraprendenza“.

Timori? “Solo quello di essere in regola con il nuovo decreto, per poter svolgere al meglio il lavoro, senza creare problemi“.

Chi vuole dare una eventuale disponibilità ad attivarsi come volontario, può segnalarsi al CSV utilizzando in priorità la mail [email protected] o contattando il centralino dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18.

 

 

 
 
Alessandra Moro
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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