Desiato e Petronilla, un appuntamento con l’arte a San Zeno

 
 

Si apre oggi alle 18:30, presso la Galleria Giustizia Vecchia in piazza San Zeno a Verona, la mostra di Giuseppe Desiato & Petronilla. Il percorso culturale che vede protagonista questo meraviglioso spazio posto accanto alla Basilica del Santo Patrono è l’ennesimo allestito dalla Cooperativa sociale D-Gusto Onlus.

Ma chi sono Giuseppe Desiato e Petronilla? Andiamo a conoscerli un po’ più da vicino.

GIUSEPPE DESIATO è nato a Napoli nel 1935 e non ha mai lasciato la città partenopea se non per brevi periodi, rimanendogli sempre intrinsecamente legato. Negli anni ’60 collabora con la rivista artistica Linea Sud e, sempre in quegli anni, fa parte del gruppo di Continuum. Sin dagli esordi si distingue per un’attività prevalentemente performativa di carattere profondamente trasgressivo. Il suo lavoro consisteva, spesso, nel creare e distruggere o nel sotterrare piccole sculture fatte di veli, fiori, o di immagini di volti di donne o di tutto quello che avesse a disposizione.

Tra le performance di maggior rilievo senza dubbio va annoverata quella a Basilea nel 1974 dove Desiato coinvolge Charlotte Moorman, la famosa artista legata al movimento Fluxus, spogliandola e ricoprendola di veli, luci e fiori, sotto gli occhi tra l’altro del capostipite dell’azionismo viennese Hermann Nitsch.

La maggior parte delle sue opere storiche sono andate distrutte, spesso anche da lui stesso che le disassemblava per fare dei nuovi lavori. Importante è la documentazione fotografica delle performance e degli happening che l’artista talvolta fotografava nella sua maniera onirica, ironica e orrorifica allo stesso tempo.

PETRONILLA, nome d’arte per Petronilla – Nelly Bührle Anwander, è nata nel 1961 a Bregenz e cresciuta a Stoccarda. I soggetti da lei scelti si collocano sulla scia della Pop Art, soprattutto per la tendenza a trasformare in tematica artistica la realtà della società mediatica occidentale, con quel suo proprio repertorio di immagini, spesso banali e artificiose.

Questa artista riesce ad aggiornare questa tendenza e propone una messa in scena mescolando efficacemente gli ingredienti dell’ironia e della satira: la messa in scena del «femminile» nell’attuale cultura dei media, degli eventi.

Sculture strizzate in vita, prosperose al giro-seno e al giro-fianchi, abbarbicate su improbabili scarpe-trampoli, disseminate di griffe. In questa mostra sono esposte sculture prodotte negli ultimi 15 anni di attività in papier-mâché, dunque un sistema manuale che utilizza la carta pesta ed il nastro adesivo a strati sovrapposti e rivestiti di una superficie incerata e colorata con gli acrilici, con cui l’artista realizza le sue incredibili ‘creature’ plastiche e morbide in tutto.

L’artista riesce a mettere in luce una raggiunta maturità formale: il linguaggio è scarno, interiorizzato, ridotto all’essenziale per raccontare l’imprevedibilità degli esiti della commedia umana. Un confronto fra l’esteriorità manifesta degli eventi e i loro lati oscuri tiene sospesi i ballerini nel vuoto (Piccoli danzatori e Il piacere della danza); la morsa della solitudine che disumanizza la donna scomposta negli arti superiori dalle gigantesche mani e atrofizzata in quelli inferiori (Donna manichino seduta): è l’umano postmoderno interpretato da Nelly Buhrle Anwander.

GALLERIA GIUSTIZIA VECCHIA – Nella Chiesa trecentesca di S. Maria della Giustizia Vecchia in Piazza San Zeno a Verona è attiva la Galleria Giustizia Vecchia, uno spazio espositivo che si avvale della collaborazione dell’Associazione Culturale Incorniciarte, dove artisti presentano le loro opere e ricerche. La Galleria è gestita grazie agli inserimenti lavorativi delle persone svantaggiate e con disabilità seguite dalla Cooperativa Sociale D-Gusto ONLUS, emanazione di A.I.A.S. ONLUS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) della Provincia di Verona. La Chiesa, di proprietà di ATER Verona, presenta affreschi seicenteschi, rivenuti nel 2010. La presenza della Galleria, garantisce l’apertura della Chiesa stessa e la rende fruibile ai visitatori.

 
 
Davide Caldelli
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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