Martedì 13 marzo alle 20.45 (con repliche fino al 18) prosegue al Nuovo la trentaduesima edizione della rassegna “Il grande teatro”, organizzata dal Comune di Verona e dalla Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona. In programma una produzione di Nuovo Teatro e della fondazione “Teatro della Toscana”: “Delitto/Castigo” di Fëdor Dostoevskij, nell’adattamento teatrale di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi. Protagonisti Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini, che cura anche la regia; in scena anche Francesco Bonomo, Francesca Pasquini e G.U.P. Alcaro, esecutore, dal vivo, di musiche ed effetti sonori.
“Delitto e castigo” esce nel 1866. Dostoevskij (1821-1881) ha già scritto, tra gli altri, “Povera gente” e “Il sosia” (entrambi del 1846), “Umiliati e offesi” (1862) e “Memorie dal sottosuolo” (1865). Testi, come i successivi, che risentono di una vita tutt’altro che facile: quattro anni di lavori forzati in Siberia e, a seguire, quattro anni come soldato semplice a Semipalatinsk (nell’attuale Kazakistan) per avere aderito a un circolo socialista, la morte della moglie e del figlio nel 1864, i debiti, l’epilessia di cui soffre fin da giovane: tante avversità che gli suscitano un’attenzione pietosa per la sofferenza dell’uomo socialmente degradato e spesso incompreso.
Dostoevskij, dopo il successo di “Provando… dobbiamo parlare”, è al centro del nuovo progetto sul “teatro non teatro” a firma di Sergio Rubini. Attraverso la riscrittura e con l’ausilio di un rumorista e di una cantante, Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio ci conducono in un viaggio dentro “Delitto e castigo” facendoci rivivere questo grande romanzo. Vertigine e disagio accompagnano il lettore; è la vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unica affermazione di esistenza. Un omicidio che produce un castigo, che è un’arma a doppio taglio, come lo è la scrittura del romanzo, dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce-pensiero, in prima, del protagonista. Ed è proprio questa natura bitonale a suggerire di portare il testo in scena attraverso una lettura a due voci.
La trama – A Pietroburgo, lo studente Raskolnikov cerca una via d’uscita dalla miseria, anche per aiutare la madre e la sorella Dunja che vivono poveramente in provincia e lo mantengono mandandogli quel che Dunja guadagna come istitutrice presso la famiglia Svidrigajlov. Dominato dall’idea che “tutto è permesso ai grandi uomini, ai Napoleoni che hanno diritto di vita e di morte sulle persone comuni, sui pidocchi”, non esita a uccidere una vecchia usuraia e la sua mite sorella per derubarle. Nell’ansia di avere notizie sulle indagini, ma anche per provare la sua superiorità, gioca d’astuzia con la polizia e la sfida. Il giudice Porfirij finisce per sospettarne la colpevolezza ma lo lascia libero. Sente che Raskolnikov finirà col costituirsi. All’esaltazione subentrano intanto l’angoscia e il tormento spirituale che non gli permettono di essere libero come pensava. Comincia a frequentare i più miserabili ambienti di Pietroburgo dove incontra diversi relitti umani che si rivelano ricchi di umanità: l’ubriacone Marmeladov e sua figlia Sonja, una creatura pura, nonostante sia costretta a prostituirsi per sostenere la famiglia. Di fronte alla morale evangelica del sacrificio e alla legge dell’amore che Sonja gli propone, crolla definitivamente la fede che Raskolnikov nutriva in sé stesso; con lei trova il coraggio di confessarsi e di costituirsi. In Siberia, dove sconterà la pena e dove Sonja gli resterà accanto, Raskolnikov comprenderà che solo attraverso il castigo e la sofferenza riuscirà a liberarsi dal senso di colpa e a trovare quella libertà tanto cercata, raggiungibile solo attraverso l’amore e la disponibilità verso il prossimo.
Giovedì 15 marzo alle ore 17.00 nel foyer del Teatro Nuovo gli interpreti incontreranno il pubblico. Condurrà l’incontro – organizzato in collaborazione col gruppo di ricerca Skenè dell’Università di Verona – Nicola Pasqualicchio. Ingresso libero.
Biglietti – Teatro Nuovo, piazza Viviani, 10 (tel. 0458006100) e Cinema Teatro Alcione, via Verdi, 20 (tel. 0458400848). Circuito GETICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285) e CALL CENTER (tel.848002008). On-line su www.geticket.it. Servizio biglietteria anche al BOX OFFICE, via Pallone, 16, tel. 0458011154.
Su proposta dell’associazione disMappa e con la collaborazione del Comune di Verona, il Teatro Nuovo (che ha sottoscritto il MANIFESTO DEI TEATRI ACCESSIBILI) promuove le proprie attività artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. Per la rassegna vale la tariffa TEATRI 10 E LODE: 10 euro per carrozzina e posto di platea, 20 euro se i posti da occupare sono due.