Nel Decreto Legge 28 settembre 2018, n. 109 “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze” (GU Serie Generale n.226 del 28-09-2018) , varato dal governo dopo il crollo del Ponte Morandi, è stata inserita una norma che mette a serio rischio i suoli agricoli e la salute dei consumatori in quanto all’articolo 41 sono aumentati i limiti di idrocarburi pesanti (C10-C40) di 20 volte per quanto riguarda i fanghi di depurazione sia civili che industriali che possono essere sparsi sui suoli agricoli.
Il Decreto entrato in vigore il 29 settembre, in attesa di essere presentato alle Camere per la sua approvazione, colpisce duramente ed inaspettatamente sia l’ambiente che la sicurezza della catena alimentare, perché con questi valori aumentati si determinerà la contaminazione delle falde e delle matrici alimentari.
- Al fine di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di depurazione, nelle more di una revisione organica della normativa di settore, continuano a valere, ai fini dell’utilizzo in agricoltura dei fanghi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, i limiti dell’Allegato IB del predetto decreto, fatta eccezione per gli idrocarburi (C10-C40), per i quali il limite e’: ≤ 1.000 (mg/kg tal quale). Ai fini della presente disposizione, per il parametro idrocarburi C10-C40, il limite di 1000 mg/kg tal quale si intende comunque rispettato se la ricerca dei marker di cancerogenicità fornisce valori inferiori a quelli definiti ai sensi della nota L, contenuta nell’allegato VI del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, richiamata nella decisione 955/2014/UE della Commissione del 16 dicembre 2008 (ndr: il riferimento corretto è al decisione 955/2014/Ue del 18 dicembre 2014 non 16 dicembre 2008).
Dopo la “scoperta” dell’innalzamento dei limiti di questi inquinanti nei suoli agricoli, con conseguente caso mediatico, il ministro dei Trasporti Toninelli ed il ministro dell’ambiente Costa annunciano modifiche in sede parlamentare promettendo che il testo definitivo definirà valori più rigorosi.
Siamo certi della rettifica nel testo definitivo, diversamente si assisterebbe ad una duplice beffa in quanto i cittadini si ritroverebbero campi inquinati legalmente e a dover sostenere il costo delle future bonifiche.
Ad ogni modo, in attesa delle modifiche quantitative dei limiti, ad oggi la norma è legalmente in vigore e chiunque la applicherà (inquinando “secundum legem”) non potrà essere perseguito. Qualcosa non torna.
Alberto Speciale