Nonostante l’eccellenza dell’agricoltura veronese, il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) sarà chiuso e trasferito altrove. Il grave errore del Commissario Parlato, secondo il deputato PD Vincenzo D’Arienzo:
“Attualmente sono presenti due strutture del CREA: una sede periferica del CRA-SCS (Servizio di sperimentazione e certificazione delle sementi) di Milano, ubicata a San Giovanni Lupatoto (VR) e l’Azienda sperimentale di Bovolone (VR) afferente al CRA-VIT (Centro di ricerca per la viticoltura) di Conegliano (TV).
Il Commissario straordinario CREA, Salvatore Parlato, ha deciso la riorganizzazione ed ha previsto il ridimensionamento da 87 sedi a sole 43. Questo ha già determinato lo spostamento del centro di S. Giovanni Lupatoto in altra provincia”.
Che succederà alla sede di Bovolone?
“Sembrava – continua D’Arienzo – che il CREA fosse disponibile ad investire per una locazione passiva presso la struttura dell’Istituto di frutticoltura di San Floriano per farlo divenire il centro di sperimentazione e ricerca di tutto il nord ovest del Veneto. Un riconoscimento per la tradizione storica vitivinicola veronese”.
L’ipotesi è sfumata? Infatti, il centro di S. Floriano è in vendita.
“Sono contrario – conclude l’esponente PD – a legare indissolubilmente il futuro del Centro di ricerca rimasto a Verona alla proposta fatta, perchè il rischio è che in assenza di soluzioni su S. Floriano, Verona perderà una specificità importante per il territorio e il personale sarà trasferito in altra provincia.
La decisione di mantenere il CREA a Verona va presa indipendentemente da tutto.
Va comunque perseguita l’auspicata soluzione di trasferire il Centro nella sede di San Floriano quando e se sarà possibile, ma intanto deve essere stabilita la permanenza del CREA a Bovolone.
Questo, con uno specifico ammodernamento, può diventare il centro di sperimentazione in frutticoltura della provincia veronese, con campi sperimentali localizzati nelle diverse zone di produzione”.